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Trapianto multiplo a cuore fermo: un passo avanti per la medicina

Tecnica innovativa e collaborazione tra ospedali per un intervento che salva vite umane

Trapianto multiplo a cuore fermo

Trapianto multiplo a cuore fermo: un passo avanti per la medicina (foto di repertorio)

Cosa succede quando la scienza medica si spinge oltre i limiti conosciuti, trasformando l'impossibile in realtà? È quanto accaduto presso l'ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, dove il 14 febbraio 2025 un'équipe multidisciplinare ha portato a termine un'operazione complessa e innovativa, donando una nuova speranza di vita a diversi pazienti.

Il prelievo multiorgano, eseguito con la tecnica a cuore fermo, ha visto la riperfusione del sangue negli organi, un procedimento che richiede precisione e coordinazione impeccabili. L'intervento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra i professionisti dell'ospedale Molinette di Torino e il nosocomio cuneese. Questa sinergia ha permesso di prelevare e trapiantare con successo quattro organi: cuore, fegato, entrambi i reni, oltre alle cornee.

"Un evento straordinario che accade qui per la seconda volta", ha dichiarato Livio Tranchida, direttore generale del Santa Croce e Carle. Le sue parole sottolineano l'importanza della collaborazione tra le strutture di cardiochirurgia e cardioanestesia delle Molinette e quelle cuneesi. Questa unione di forze rappresenta un esempio di come la sanità pubblica possa generare valore, offrendo una speranza concreta a chi è in attesa di un trapianto.

Ma cosa rende così speciale la tecnica a cuore fermo? A differenza dei metodi tradizionali, questa procedura consente di mantenere gli organi vitali anche dopo che il cuore ha smesso di battere, grazie alla riperfusione del sangue. È una tecnica che richiede non solo avanzate competenze tecniche, ma anche un coordinamento perfetto tra i vari specialisti coinvolti. Un vero e proprio balletto chirurgico, dove ogni movimento deve essere sincronizzato alla perfezione.

L'intervento di Cuneo non è solo un traguardo medico, ma anche un simbolo di speranza per i pazienti in lista d'attesa per un trapianto. Ogni organo trapiantato rappresenta una nuova vita, una seconda possibilità per chi, fino a poco tempo fa, vedeva il futuro come un'incognita. Questo successo dimostra che, con la giusta dose di innovazione e collaborazione, è possibile superare barriere che sembravano insormontabili.

In un'epoca in cui la sanità pubblica è spesso sotto i riflettori per le sue criticità, eventi come questo mettono in luce il suo potenziale come motore di innovazione e progresso. La capacità di unire risorse e competenze per raggiungere un obiettivo comune è ciò che rende possibile il miracolo della vita. Come ha sottolineato Livio Tranchida, "attraverso questa donazione noi daremo speranza di vita ad altre persone". Un messaggio potente che risuona oltre le mura degli ospedali, toccando il cuore di chiunque creda nel valore della vita.

Il prelievo multiorgano, eseguito con la tecnica a cuore fermo, ha visto la riperfusione del sangue negli organi, un procedimento che richiede precisione e coordinazione impeccabili

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