Cerca

Attualità

Da Gaza al Regina Margherita di Torino: arrivati in ospedale due piccoli pazienti oncologici

Il Piemonte in prima linea nella solidarietà internazionale

Da Gaza al Regina Margherita di Torino: arrivati in ospedale due piccoli pazienti oncologici

Da Gaza al Regina Margherita di Torino: arrivati in ospedale due piccoli pazienti oncologici

Due bambini in arrivo dalla Striscia di Gaza, entrambi con patologie oncologiche e interrotte cure nel loro Paese a causa dei bombardamenti, sono approdati al Regina Margherita di Torino grazie al progetto Food For Gaza. Ad accoglierli, insieme alle loro famiglie, è stata l'équipe del dipartimento di patologia e cura del bambino, guidata dalla professoressa Franca Fagioli, e una mediatrice culturale di origine siriana. I piccoli, rispettivamente di 9 e 5 anni, sono stati sistemati nell’Isola di Margherita, al settimo piano dell’ospedale pediatrico.

I bambini sono arrivati molto stanchi – ha spiegato la direttrice Fagioli – Uno è affetto da una malattia ematologica severa e necessita di un trapianto di cellule staminali, mentre l’altro ha un tumore cerebrale, già operato a Gaza lo scorso dicembre. Oggi abbiamo iniziato i primi accertamenti: ci attendiamo di proseguire con analisi e cure in tempi brevi.” Per la professoressa, “non sappiamo ancora quanti bambini potranno seguire, ma siamo pronti ad accoglierne altri.”

Ha voluto incontrarli di persona il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottolineando l’importanza di un gesto di solidarietà basato su una struttura sanitaria pubblica di eccellenza: “Fare del bene è sempre importante, ma qui andiamo oltre: vogliamo che il Regina Margherita diventi l’ospedale del bambino nel mondo. Abbiamo già dato disponibilità per undici piccoli pazienti da Gaza e nei prossimi giorni potrebbero arrivare anche gli altri. Questa è la priorità: la salute dei bimbi non può aspettare.”

 

I nuovi arrivati sono accompagnati dalle mamme e da una sorella ciascuno, di 17 e 3 anni. “Le loro storie sono drammatiche, passare da una tenda a un aereo è stato uno shock”, racconta la mediatrice culturale che li assiste. Tutti stanno affrontando un cambiamento improvviso, ma hanno dalla loro la speranza di un percorso di cura migliore.

La sanità ha tanti problemi, è vero, ma la nostra è un’eccellenza e dobbiamo metterla al servizio di chiunque ne abbia bisogno", ha evidenziato ancora Cirio, ricordando che già in passato il Piemonte ha offerto sostegno a minori palestinesi. “Lo abbiamo fatto già qualche mese fa, quando la professoressa Fagioli ci chiese un aiuto d’urgenza per un bimbo palestinese. Abbiamo dato l’ok immediato, senza esitazioni burocratiche. Quando si tratta di bambini, non esistono ritardi che tengano.”

Per ora i due piccoli pazienti si trovano in condizioni cliniche definite “discrete”, anche se il viaggio e lo stress hanno inciso sul loro stato di salute. I medici del Regina Margherita hanno avviato gli esami necessari per definire in modo dettagliato i prossimi passi terapeutici. L’obiettivo è restituire a questi bambini, provati dalla guerra, un futuro più sereno. Un obiettivo che il Piemonte ha scelto di abbracciare senza indugi, fedele alla convinzione che la solidarietà, quando si parla di vite fragili, sia sempre la strada maestra.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori