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Torino-Ceres, una telenovela senza fine: cantieri, promesse e disagi per i pendolari

Tra ritardi, trasbordi obbligati e lavori infiniti, la Regione assicura che la linea sarà modernizzata. Ma i pendolari restano ostaggio di promesse e disagi quotidiani

Un anno di Torino-Ceres: l’Osservatorio traccia il bilancio e rilancia le richieste

A gennaio di un anno fa, alla vigilia della riapertura ufficiale della linea ferroviaria Torino-Ceres, con il nuovo collegamento diretto al Passante ferroviario di Torino e la gestione affidata a Trenitalia, l'Osservatorio sulla Torino Ceres pubblicava una grafica che illustrava le aspettative e le potenzialità di questa infrastruttura rinnovata. Recitava così: 20 gennaio, non un arrivo, una partenza. Per una ferrovia attiva, tutta intera.

Oggi, a più di dodici mesi, l’Osservatorio sulla Torino-Ceres traccia un primo bilancio, evidenziando sia i risultati positivi che le criticità ancora irrisolte.

Il collegamento diretto con Torino ha rappresentato un punto di svolta significativo per la mobilità dell’area metropolitana e per l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle, spiegano dall’Osservatorio. I dati parlano chiaro: nel 2024, circa 800.000 passeggeri hanno utilizzato la linea ferroviaria per raggiungere l’aeroporto, con una media di oltre 2.000 viaggiatori al giorno. Si tratta di un incremento notevole rispetto ai dati precedenti all’interconnessione, quando solo il 4% dei passeggeri giornalieri dell’aeroporto sceglieva il treno come mezzo di trasporto.

L’introduzione della linea SFM-6 a dicembre ha segnato il primo vero potenziamento del servizio, con corse programmate ogni mezz’ora e un tempo di percorrenza di 31 minuti da Porta Susa a Caselle. “Questa maggiore frequenza e rapidità ha reso il treno una valida alternativa all’uso dell’auto privata, contribuendo a ridurre il traffico cittadino e le emissioni inquinanti”, sottolineano i membri dell’Osservatorio.

Gli sforzi di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per ammodernare la linea e aggiornare molti apparati sono evidenti. La realizzazione del nuovo tunnel ferroviario di corso Grosseto, una galleria di oltre 3 chilometri a doppio binario, ha migliorato l’efficienza e la puntualità del servizio, facilitando l’interconnessione con la rete ferroviaria nazionale.

“Nonostante i progressi, permangono diverse criticità che necessitano di attenzione”, evidenziano dall’Osservatorio. “In particolare, il servizio a monte di Cirié presenta problemi legati alla disponibilità di treni più capienti. La capienza del materiale rotabile è inadeguata e ciò causa disagi per pendolari e studenti, con frequenti episodi di sovraffollamento e passeggeri lasciati a terra”.

Un altro nodo irrisolto riguarda il “declassamento” della tratta Cirié-Germagnano, con l’introduzione di bus sostitutivi. “Questa soluzione è una penalizzazione per i viaggiatori. I bus si sono rivelati insufficienti e non c’è stato giorno in cui non si siano verificati problemi di capienza”, aggiungono i membri dell’Osservatorio. “È necessario lavorare per ripristinare il servizio ferroviario, con orari adeguati e materiale rotabile efficiente”.

Infine, il punto più critico resta il tratto Germagnano-Ceres, che non è ancora stato riaperto. “La ferrovia si chiama Torino-Ceres e non sarà mai completa fino a quando non sarà ripristinato questo tratto, con un servizio ferroviario adeguato che possa valorizzare sia le esigenze dei residenti sia il potenziale turistico della Valle”.

“L’Osservatorio sulla Torino-Ceres nasce da un progetto di territorio di alcuni soggetti politici e civici preoccupati per il destino della ferrovia e per il futuro del territorio che essa rappresenta, dal punto di vista economico, sociale, turistico e della mobilità”, ricordano i promotori. “Il nostro obiettivo è definire i punti fermi di sviluppo su cui tutti i soggetti – enti, amministrazioni, associazioni di categoria, cittadini – riteniamo debbano impegnarsi per garantire il rilancio della linea ferroviaria e delle nostre comunità, nel segno della sostenibilità, dell’ambiente e dell’intermodalità”.

Tra le principali richieste dell’Osservatorio vi sono:

  • L’aumento della capienza dei treni, per rispondere all’afflusso crescente di passeggeri;

  • Il ripristino della tratta Cirié-Germagnano con treni e non con bus sostitutivi;

  • Il completamento della linea fino a Ceres, affinché la ferrovia torni a essere un’infrastruttura pienamente funzionante per pendolari e turisti;

  • Miglioramenti all’accessibilità delle stazioni, con attenzione particolare al funzionamento di scale mobili e ascensori;

  • Una tariffazione più competitiva, per incentivare l’utilizzo del treno rispetto all’auto privata.

A un anno dalla riapertura della linea Torino-Ceres, il bilancio evidenzia progressi significativi nella mobilità metropolitana e nell’accessibilità all’aeroporto di Caselle. Tuttavia, le criticità ancora presenti richiedono interventi mirati e una collaborazione continua tra istituzioni, gestori del servizio e comunità locali.

L'IMPORTANZA STRATEGICA DI CASELLE

Dieci anni fa solo il 4% dei viaggiatori della Torino-Ceres si muoveva da/per l’aeroporto; oggi quella percentuale è probabilmente decuplicata, è certamente in crescita e in numero assoluto ha quasi raggiunto in un anno le 800.000 persone.

L'Osservatorio analizza così il dato: "Chiunque di noi abbia preso il treno deve essersi accorto, forse in modo più spiccato durante i grandi eventi, che sui binari della nostra ferrovia – almeno fino a Caselle – viaggiano ora passeggeri internazionali, uno scenario inimmaginabile fino a un passato recente e una svolta straordinaria per un territorio che, noi crediamo, abbia il bisogno e la necessità di aprirsi, di pensarsi collegato a una rete molto più grande, a un orizzonte più vasto".

Ed ecco la proposta: "Un territorio che sia anche capace, e qui sta la sfida più importante per tutti noi, di acchiappare un po’ di questo nuovo flusso che corre sui nostri binari e portarlo nei nostri paesi, nei centri storici, e oltre Caselle verso una montagna più intoccata e più a misura".

"Ci vorrà un po’ - aggiungono con speranza -. In mezzo alla quotidianità e ai prosaici disagi, per realizzare l’importanza di questo cambiamento, ma pochissime altre ferrovie in Piemonte possono vantare la fortuna che è toccata alla Torino-Ceres. Sarebbe un peccato non farla fruttare. Il nostro impegno prosegue nel raccogliere e rappresentare la voce del territorio, promuovendo una visione di trasporto ferroviario che risponda alle esigenze di tutti gli utenti”, affermano dall’Osservatorio. “Solo attraverso un dialogo costruttivo e interventi concreti sarà possibile realizzare una ferrovia Torino-Ceres efficiente, inclusiva e sostenibile, a beneficio dell’intera comunità”.

Le opere previste sulla linea Torino-Ceres

Sulla linea nel suo complesso, gli interventi programmati includono:

  • Sostituzione dei passaggi a livello con i nuovi modelli standard RFI, da completare entro dicembre 2025.
  • Rinnovo degli scambi ferroviari, previsto tra giugno e dicembre 2025.
  • Attivazione della linea SFM-3 Bardonecchia-Aeroporto, stimata per il biennio 2026-2027, al termine degli interventi sul Passante Ferroviario.

Tratta Cirié-Germagnano

Entro il 31 marzo 2024 sono previsti:

  • Adeguamento della massa assiale da 18 t/asse (categoria B2) a 20 t/asse (categoria C3).
  • Adeguamento della sagoma limite di manufatti e gallerie a standard PMO-01, consentendo la circolazione di convogli a due piani (Taf e Rock).

Tratta Germagnano-Ceres

Per questa sezione, sono in corso le Conferenze dei Servizi con i Comuni interessati, con l'obiettivo di sopprimere i passaggi a livello e realizzare opere alternative.
L'avvio dei lavori è previsto per l'estate, con:

  • Installazione del sistema SCMT (Sistema di Controllo della Marcia del Treno).
  • Rinnovo di alcuni tratti di armamento ferroviario.

Stazioni e infrastrutture

Stazione di Torino Aeroporto

  • Completamento delle scale mobili entro marzo 2025.
  • Rinnovo degli ascensori, da concludere entro settembre 2025.

Stazione di Cirié

  • Sono in corso le valutazioni per la sistemazione della stazione, con la Regione al lavoro per il reperimento delle risorse necessarie.
  • Si prospetta il prolungamento delle linee SFM-3 e SFM-6 fino a Cirié, sebbene non vi siano tempistiche certe.

Il nodo del trasbordo a Cirié: ancora nessuna soluzione chiara

Non è stata ancora definita una data precisa per l’eliminazione del trasbordo obbligato a Cirié e l’attivazione delle corse dirette fino a Germagnano. La questione rappresenta un problema significativo per i viaggiatori, costretti a un cambio macchinoso che penalizza la fluidità del servizio.

Gli utenti sollecitano Trenitalia, Agenzia per la Mobilità e Regione Piemonte a intervenire con maggiore rapidità, in modo che, una volta completati gli interventi infrastrutturali a cura di RFI, si possa procedere con la riorganizzazione del servizio, garantendo collegamenti più efficienti e meno disagi per i pendolari.

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