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13 Febbraio 2025 - 12:23
Vittorio Emanuele III di Savoia, sullo sfondo Palazzo D'Oria sede del Comune della Città di Ciriè
Ciriè si prepara a celebrare un traguardo importante: 120 anni dalla sua nascita come città. L'8 giugno 1905, con un decreto di Vittorio Emanuele III, re d'Italia dal 1900 al 1946, quello che fino ad allora era un comune divenne ufficialmente una città, riconoscimento confermato il 19 novembre dello stesso anno a Caserta. Un passaggio che non fu solo simbolico, ma che segnò un momento di crescita e trasformazione per la comunità.
Prima del 1905, Ciriè era un borgo di rilievo storico e strategico, ma privo dello status ufficiale di città. Le sue radici affondano nell'epoca romana, quando era un punto di passaggio lungo le Vie delle Gallie. Nel Medioevo, fu conteso tra i Marchesi del Monferrato e i Conti di Savoia, che lo inglobarono nei loro domini.
Sotto i Savoia, Ciriè divenne un importante centro amministrativo e commerciale, con una crescita costante dell’economia locale. La famiglia D'Oria, nobile casata genovese, contribuì allo sviluppo della città, costruendo il Palazzo D'Oria, che ancora oggi rappresenta uno dei simboli del centro storico.
A fine Ottocento, il borgo si era già affermato per la sua economia tessile e artigianale, oltre alla sua posizione strategica vicino a Torino e alle Valli di Lanzo. Il Regio Decreto del 1905 riconobbe ufficialmente questo sviluppo, permettendo a Ciriè di accedere a maggiori risorse amministrative e opportunità per la crescita urbana e infrastrutturale.
Vittorio Emanuele III in un dipinto conservato nel castello reale di Racconigi
Per onorare questo traguardo, l’amministrazione comunale sta organizzando una serie di eventi che animeranno la città per tutto il 2025. Le celebrazioni includeranno mostre fotografiche dedicate alla storia di Ciriè, eventi culturali, concerti e rievocazioni storiche per far rivivere i momenti più importanti del passato cittadino.
Un momento particolarmente significativo sarà il Giubileo 2025, durante il quale il Duomo di San Giovanni Battista è stato designato come chiesa giubilare, permettendo ai fedeli di ottenere l’indulgenza plenaria. Questo evento aggiunge un valore spirituale alle celebrazioni cittadine, collegando la storia locale a un contesto più ampio di riflessione e comunità.
Passeggiando per le vie del centro storico, si può ancora respirare l’atmosfera di una città che ha saputo conservare le sue radici, adattandosi ai cambiamenti. Le antiche botteghe artigiane, i palazzi storici e la vivacità del mercato settimanale sono testimonianza di un’identità forte, che affonda le sue origini nei secoli ma guarda avanti con determinazione.
Ciriè non è solo un luogo con una lunga storia alle spalle, ma una città viva, che continua a evolversi. Le celebrazioni per i 120 anni sono l’occasione per riscoprire il valore di questa comunità e per guardare con entusiasmo ai progetti futuri. Una città che, nel tempo, ha saputo costruire il proprio destino e che oggi si prepara a spegnere 120 candeline con lo sguardo rivolto al futuro.
Via Vittorio, l'attuale via Maestra
La città ha origini romane e sorgeva in un territorio con grandi foreste: per questo forse ebbe il nome di “Castrum Cerretum” (o solo “Cerretum”) che, con l’avvento del cristianesimo, diventò “Ciriacum” seguendo l’uso di scegliere un santo protettore (San Ciriaco) con il nome più simile al proprio. Si hanno testimonianze a partire dal 1200, quando divenne feudo dei Marchesi di Monferrato; con la morte di Giovanni del Monferrato passò ai Savoia e fu assegnato alla sua vedova che era Margherita di Savoia. La città possedeva una cinta muraria con 14 torri.
Nel Medio Evo la via più importante di Ciriè era la Via Maestra, che divideva a metà il borgo e i suoi quartieri; nel XV secolo le famiglie nobili, importanti e abbienti vi costruirono le loro case e i loro “palazzi” con portici a piano terra, ove artigiani, mercanti e liberi professionisti, esercitavano le loro attività. Gli orti e i giardini vennero confinati all’esterno delle mura.
Nel corso la città dei secoli subì notevoli cambiamenti, conservando solo pochi esempi del passato medievale. L’antica via Maestra è oggi Via Vittorio Emanuele che attraversa longitudinalmente l’abitato e che conserva alcune facciate di palazzi medievali: ai numeri 85 e 87 due case quattrocentesche già della nobile famiglia dei Provana, con grandi monofore ogivali in terracotta e bei fregi floreali; al numero 91 una casa del secolo XVI a due piani divisi da fasce e con finestre crociate; a destra, quasi all’angolo con Via Cavour, una bella Casa-Torre del 1300 con portico ad archi ogivali e volta a crociera cordonata.
Al di fuori della zona pedonale del centro storico, ormai circondata da alti palazzi, sorge una Torre cilindrica, la sola superstite dell’antica cinta muraria: costruita in pietra e laterizi, presenta sulla cima aperture con arco a tutto sesto ed e conclusa da decorazioni in mattoni.
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