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07 Febbraio 2025 - 19:13
Alberto Cirio in primo piano
Ci siamo quasi. Tra poco più di un mese, il 1° aprile, la ferrovia del Frejus dovrebbe finalmente riaprire. Ebbene sì, avete capito bene: proprio il giorno universalmente noto per gli scherzi e le bufale. Una coincidenza? Forse. Oppure un’ironica ammissione che, quando si tratta di grandi opere e promesse istituzionali, l’unica certezza è l’incertezza.
L’annuncio è arrivato direttamente dal Comitato di cooperazione transfrontaliera, che si è riunito in pompa magna a Nizza. Presenti il ministro degli Esteri Antonio Tajani, i francesi Jean-Noël Barrot e Philippe Tabarot, e naturalmente la delegazione piemontese capitanata dal presidente della Regione Alberto Cirio, spalleggiato dall’assessore ai Trasporti Marco Gabusi e dal sindaco di Torino e della Città Metropolitana Stefano Lo Russo. A chiudere la sfilata di autorità, anche il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo e la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero. Insomma, un summit di quelli che contano… almeno sulla carta.
Cirio, con la solita flemma da leader delle infrastrutture, ha dichiarato con soddisfazione che finalmente ci sono date ufficiali: oltre alla riapertura del Frejus il 1° aprile, a giugno si attende il secondo traforo autostradale e il sospirato ritorno in funzione del Tenda. E guai a dubitare, perché – parole sue – "la Regione continuerà a monitorare". Insomma, c’è da stare tranquilli… o forse no. Dopotutto, queste date erano già state promesse a gennaio e poi ribadite qui a Nizza, trasformandosi come per magia in certezze. Ma si sa, ripetere aiuta a convincere.
Nel frattempo, Lo Russo ha colto l’occasione per parlare di Torino e del suo glorioso ruolo nelle Olimpiadi invernali del 2030, che vedranno l’Oval ospitare le gare di pattinaggio di velocità. Non sia mai che un grande evento internazionale passi senza che Torino riesca a ritagliarsi un posto da comparsa. Per gestire il tutto è stato perfino annunciato un tavolo tecnico congiunto Torino-Nizza. Finalmente! Perché senza tavoli tecnici, la burocrazia olimpica rischierebbe di implodere sotto il peso della propria inutilità.
Dalla provincia di Cuneo, invece, Luca Robaldo ha messo le mani avanti sulla Maddalena, chiedendo chiarezza sulle regole per gli autotrasportatori, mentre Patrizia Manassero ha fatto un disperato appello per la ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, chiedendo di ripristinare almeno la velocità di 80 km/h. Avete capito bene: 80 all’ora. Un obiettivo ambizioso, considerando che la situazione attuale rende il viaggio più lento di una gita a dorso di mulo.
E poi c’è la ciliegina sulla torta: le sensazioni di Tabarot sul tunnel del Tenda. Ebbene, non sono proprio rassicuranti. Tradotto: aspettiamoci ritardi, nuovi problemi e probabilmente un’altra riunione, un altro summit e un altro comunicato fotocopia tra qualche mese. Magari stavolta con un annuncio per il 1° aprile 2025.
Insomma, mentre la politica brinda ai grandi progressi, i piemontesi si chiedono se il 1° aprile 2024 sarà il giorno della verità… o l’ennesimo pesce d’aprile confezionato ad arte.
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