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Cronaca

A5 in tilt: tir in fuga, balconi abbattuti, Canavese ostaggio del caos

Incidente nei pressi di Ivrea e deviazioni forzate trasformano la viabilità ordinaria in un incubo. Avetta (Pd): «La Regione intervenga, i cittadini sono stanchi di subire»

A5 in tilt: tir in fuga, balconi abbattuti, Canavese ostaggio del caos

L’ennesima giornata di caos sull’autostrada A5, segnata da un incidente nei pressi di Ivrea, ha trasformato le strade del Canavese in un vero e proprio imbuto per il traffico.

I mezzi pesanti diretti verso la Valle d’Aosta sono stati costretti a uscire dall’autostrada, riversandosi sulla viabilità ordinaria. A farne le spese, ancora una volta, sono stati i cittadini, in particolare quelli di Borgofranco d’Ivrea, dove il traffico è rimasto paralizzato per ore. Una situazione che si ripete con allarmante frequenza e che ha spinto Alberto Avetta, consigliere regionale del Partito Democratico, a presentare un’interrogazione per chiedere un intervento immediato da parte della Regione Piemonte.

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«Non possiamo più tollerare che ogni incidente sull’A5 o ogni problema tecnico al Frejus si traduca in un inferno per i Comuni del Canavese. È inaccettabile che, ogni volta, tir e bus vengano deviati sulle strade provinciali e comunali, creando liti tra autisti, abbattendo balconi e lasciando il traffico in balia del caos», ha dichiarato Avetta, evidenziando come queste criticità si ripropongano puntualmente senza che vengano mai adottate soluzioni definitive.

La situazione è aggravata da problemi storici che continuano a penalizzare il territorio, come la frana di Quincinetto, la chiusura dello svincolo di Santhià e i cantieri infiniti che riducono la carreggiata a una sola corsia. A tutto questo si aggiunge il peso di scelte discutibili, come la rinuncia alla quota pubblica nella gestione autostradale. «È stato un errore gravissimo. La presenza del pubblico garantiva una gestione più condivisa con i territori e imponeva alle concessionarie di investire anche sulla viabilità ordinaria. Non a caso, grazie a quel modello, sono state realizzate molte circonvallazioni nella Provincia di Torino», ha sottolineato il consigliere regionale.

Con la nuova concessionaria subentrata ad Ativa, Avetta ritiene che si presenti un’occasione per rimediare agli errori del passato. «Ora è il momento di aprire un dialogo con chi gestisce l’autostrada per individuare soluzioni concrete. La Regione Piemonte deve assumersi le proprie responsabilità e agire. I cittadini del Canavese non possono più essere lasciati soli a sopportare le conseguenze di una gestione miope e inefficace».

Il quadro è chiaro: ogni incidente, ogni deviazione forzata, trasforma il Canavese in una terra di nessuno, dove il traffico regna sovrano e i disagi diventano la norma.

La politica regionale non può più ignorare l’urgenza di interventi strutturali e di una pianificazione che tenga conto delle esigenze dei territori. Insomma, la misura è colma. Ora servono fatti, non più promesse.

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