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04 Febbraio 2025 - 19:04
Ospedali al collasso: il picco di polmoniti da influenza mette sotto pressione il sistema sanitario (foto di repertorio)
L’ondata di sindromi simil-influenzali delle ultime settimane sta generando un incremento delle polmoniti, mettendo in difficoltà il sistema sanitario e causando il sovraffollamento dei Pronto Soccorso. L'allarme arriva dalle società scientifiche, che evidenziano come medici di famiglia e ospedali siano costretti a trattenere i pazienti per ore in attesa di un posto letto disponibile.
Secondo i dati del sistema di sorveglianza RespVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità, il numero di casi di influenza e infezioni respiratorie è aumentato significativamente nell’ultima settimana, colpendo in particolare Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna. Oltre ai virus influenzali, tra i principali responsabili dell’ondata di contagi vi sono il Virus Respiratorio Sinciziale, il SarsCoV2, il Rhinovirus e il Metapneumovirus.
"La co-circolazione di questi diversi virus può aumentare il rischio clinico e la possibilità di complicanze, soprattutto nei pazienti anziani, nei fragili con patologie croniche o con alterazioni del sistema immunitario e nei bambini al di sotto dei 5-6 anni d'età", spiega Roberto Parrella, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).
A confermare l’emergenza è anche Lorenzo Palleschi, presidente della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), che evidenzia un aumento dei casi di influenza con complicanze polmonari, costringendo un numero crescente di pazienti a ricorrere alle strutture ospedaliere. "La maggior parte dei Pronto Soccorso delle grandi città sono intasati, con il fenomeno del boarding, per cui i pazienti stabilizzati rimangono in attesa di ricovero in altri reparti. In alcuni casi si sono verificati blocchi delle ambulanze", aggiunge Palleschi.
La situazione non è migliore sul territorio, dove studi medici, ambulatori e visite domiciliari sono sottoposti a una forte pressione. "Siamo al massimo impatto epidemiologico", afferma Alessandro Rossi, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.
L’influenza di quest’anno presenta caratteristiche particolarmente aggressive e prolungate. "La fase acuta con febbre dura 3-4 giorni, seguita da sintomi persistenti come astenia, cefalea e dolori muscolari. C’è il rischio di prescrizioni inappropriate di antibiotici, che dobbiamo cercare di gestire con attenzione", avverte Rossi, sottolineando l’importanza di migliorare le coperture vaccinali, ancora lontane dai livelli ottimali.
L’emergenza sanitaria in corso mette in evidenza la necessità di potenziare le risorse ospedaliere e territoriali, per evitare situazioni di collasso del sistema sanitario e garantire un’adeguata assistenza ai pazienti più fragili.
L’ondata di sindromi simil-influenzali delle ultime settimane sta generando un incremento delle polmoniti, mettendo in difficoltà il sistema sanitario e causando il sovraffollamento dei Pronto Soccorso
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