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04 Febbraio 2025 - 18:23
Presidenza del Consiglio, lite "perfetta". Il Pd si spacca, Scinica sbotta: "Sono stato trattato male"
Alla fine Alfonso Perfetto è stato riconfermato presidente del Consiglio comunale di Chivasso e Clara Marta sua vice.
Ma il modo in cui ci si è arrivati alla riconferma dei due, nel Consiglio comunale di ieri sera, ha lasciato dietro di sé più macerie che festeggiamenti.
Se qualcuno cercava la prova tangibile delle spaccature interne alle coalizioni chivassesi, la votazione sulla nomina di presidente e vice del Consiglio comunale ha consegnato un'intera collezione di crepe politiche da museo.
Nel Partito Democratico, in particolare, la frattura è stata plastica, evidente, quasi imbarazzante. Checché ne dica la segreteria...
Altro che "unità d'intenti" proclamata dal segretario cittadino Massimo Corcione solo qualche mese fa al nostro giornale, quando già si rincorrevano le voci di una spaccatura interna ai Dem sulla riconferma di Perfetto e la candidatura di Cristina Peroglio: "Non esiste alcun caso, il presidente del Consiglio di Chivasso è Perfetto. Nessun altro si è fatto avanti", disse Corcione.
A smentirlo, in aula, ci ha pensato il consigliere anziano Giovanni Scinica, accompagnato da Cristina Peroglio, Carla Vera Cena e Domenico Barengo, che hanno deciso di non allinearsi e di votare proprio Peroglio per la presidenza. Non si sono limitati a un voto di rottura: hanno portato in scena il racconto di una ferita aperta e dolorosa.
Alfonso Perfetto e Cristina Peroglio
Scinica, in un intervento che ha oscillato tra amarezza e delusione, ha parlato con una schiettezza inusuale per quello a cui ci ha abituato negli anni: "Mi sento un po’ a disagio - ha inforcato -. Faccio fatica a parlare perché sono amareggiato. Questa sera eleggiamo il presidente del Consiglio comunale di Chivasso: io di personale non ho nulla contro Alfonso Perfetto, lo ringrazio per il suo lavoro in due anni e mezzo. Ma il mio intervento è politico: non c'è unanimità sulla sua riconferma. Parlo a nome mio, di Domenico Barengo, di Carla Vera Cena e di Cristina Peroglio.
A inizio legislatura si era deciso che ci doveva essere la staffetta per quel ruolo: in politica si deve essere generosi e non pensare che quando si ricopre un incarico sia di proprietà. Ci vuole un riequilibrio anche all’interno del gruppo del Partito Democratico. Io sono il consigliere più eletto, quello che alle ultime elezioni ha preso più voti di tutti, ma sono stato trattato dal Pd molto male in questi anni. Io credo che in politica ci voglia generosità: io sono rimasto al mio posto, ho sostenuto questa maggioranza, sono una persona seria e un uomo di partito. Ma con la presidenza andava fatta la staffetta: Cristina Peroglio è la persona adatta a fare la presidente del Consiglio. E rappresenta noi. Noi proponiamo lei".
Un discorso che ha il sapore del congedo politico e, insieme, dell'ultima battaglia per la dignità.
Scinica ha lasciato trasparire tutto il rammarico di chi è stato messo da parte, nonostante le preferenze raccolte. Non gli è bastato essere il più votato alle elezioni 2022. No: il partito, all'epoca, decise di non riconoscergli nemmeno un posto in Giunta, a differenza di chi, come Tiziana Siragusa ad esempio, non era nemmeno stata eletta in Consiglio, ed era stata premiata con l'assessorato.
Alla fine, nella prima votazione, Perfetto ha ottenuto 9 voti, 4 per Peroglio e 3 schede bianche. Si è dovuti arrivare al secondo giro, dove bastava la maggioranza relativa, per chiudere i giochi con Perfetto che ha raccolto gli stessi 9 voti, mentre Peroglio saliva a 5 e le schede bianche scendevano a 2.
Numeri che raccontano un Pd incapace di compattarsi sul proprio candidato e che, adesso, deve rimettere insieme i cocci.
E nel centrodestra?
La situazione non è meno grottesca. La vice presidenza del Consiglio è andata a Clara Marta (Forza Italia), eletta con 11 voti.
Ma la vera spina nel fianco si chiama Bruno Prestìa, capogruppo di Per Chivasso, che si è autocandidato in contrapposizione a Marta, ed ha ricevuto 3 voti.
Un segnale, evidente, che gli equilibri interni dell'opposizione restano incrostati dalle tensioni delle ultime Regionali: Prestìa era con Carlo Giacometto, mentre Marta sosteneva Matteo Doria. Tradotto: le rivalità intestine sono ancora tutte sul tavolo.
E per rendere il quadro ancora più surreale nel finale del Consiglio di ieri, mentre Prestìa chiedeva la parola per una dichiarazione, il collegamento streaming s'è interrotto. Censura? Incidente tecnico? Chissà...
L'unica certezza è che da questa resa dei conti nel centrodestra il partito di Fratelli d'Italia s'è chiamato fuori. L'Abbà Enzo Falbo, che è consigliere comunale meloniano, era infatti assente alla seduta. Troppi festeggiamenti al Gran Galà di Carnevale di sabato sera?
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