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03 Febbraio 2025 - 11:14
Il TAR annulla i fogli di via per gli attivisti di Extinction Rebellion: "Proteste legittime e garantite dalla Costituzione"
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha annullato i fogli di via imposti dalla Questura di Torino a quattro attivisti di Extinction Rebellion, ritenendo la misura eccessiva e infondata. I provvedimenti erano stati emessi in seguito alla protesta messa in atto il 29 novembre 2023, quando il gruppo aveva esposto uno striscione sul tetto dell’Oval Lingotto durante l’Aerospace and Defence Meeting, denunciando il finanziamento di armi e il mancato impegno per la crisi climatica.
Nella sua decisione, il TAR ha sottolineato l’assenza di elementi che giustificassero l’allontanamento degli attivisti dalla città. Il giudice ha evidenziato come la decisione del Questore fosse viziata da "eccesso di potere" e caratterizzata da una motivazione carente e illogica. Secondo il tribunale, i destinatari del provvedimento non possono essere considerati un pericolo per l’ordine pubblico, poiché non hanno precedenti penali e i reati ipotizzati nei loro confronti sono stati archiviati dalla Procura di Torino.
Inoltre, il TAR ha ribadito che la protesta condotta dagli attivisti rientra pienamente nell’esercizio del diritto costituzionale alla manifestazione pacifica, e pertanto non può essere considerata una minaccia alla sicurezza pubblica. Anche la Procura aveva precedentemente archiviato le denunce mosse nei loro confronti, confermando la legittimità della loro azione.
Extinction Rebellion
Extinction Rebellion ha accolto con soddisfazione la sentenza, ma ha anche denunciato l’uso improprio di strumenti di prevenzione normalmente destinati alla lotta contro la criminalità organizzata. Gli attivisti hanno evidenziato come fogli di via e avvisi orali, previsti dal Codice Antimafia, siano sempre più spesso utilizzati per colpire manifestanti impegnati su tematiche ambientali, sociali e politiche.
Il caso specifico è solo l’ultimo di una lunga serie: quel giorno, nove manifestanti erano stati fermati e trattenuti in Questura per diverse ore, nonostante avessero fornito immediatamente i documenti per l’identificazione. Oltre ai fogli di via, a due attivisti che risiedono stabilmente a Torino era stato notificato un avviso orale, un provvedimento discrezionale del Questore che non prevede alcun controllo giudiziario.
Gli attivisti hanno inoltre sollevato la questione dei costi legali sostenuti per ottenere l’annullamento delle misure repressive. Extinction Rebellion ha riferito di aver dovuto affrontare spese superiori ai 6.000 euro per il ricorso al TAR, e ha sollevato interrogativi sul dispendio di risorse pubbliche per un procedimento che, secondo loro, non avrebbe mai dovuto essere avviato.
La vicenda riaccende il dibattito sull’uso dei provvedimenti di prevenzione per reprimere il dissenso politico e ambientale. La sentenza del TAR rappresenta un'importante vittoria per gli attivisti, ma solleva interrogativi più ampi sulle libertà democratiche e sull’equilibrio tra sicurezza e diritto alla protesta.
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