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Eporedia Futura

Tra priorità assurde e percezioni falsate: l’amministrazione Chiantore in cerca di identità

Mentre la giunta si autocelebra, la sicurezza resta un problema e i giochi di potere si fanno sempre più evidenti. Chi comanda davvero a Ivrea?

Patrizia Dal Santo

Patrizia Dal Santo

Da almeno un anno a questa parte è evidente che l’Amministrazione Chiantore abbia qualche problema legato al collegamento con la realtà eporediese che dovrebbe rappresentare.

Le richieste di maggior sicurezza, trasversali e da sempre più concittadini avanzate, continuano a trovare come risposta quella parola che, oramai, pesa più di un macigno: “percezione”.

E se la percezione di insicurezza può essere accresciuta dai giornali e dalle pericolose opposizioni, miopi di fronte all’operato straordinario di una Giunta che non fa altro che lodare costantemente il proprio lavoro, tra i cittadini aumenta la consapevolezza dell’inadeguatezza di una compagine amministrativa che appare ben più concentrata sui propri problemi rispetto a quelli quotidiani di tutti.

Matteo Chiantore, Fabrizio Dulla e Francesco Comotto

Ma chi detta, davvero, la linea politica? Fino a qualche tempo fa avrei trovato nel Presidente del Consiglio Comunale Luca Spitale, già segretario cittadino del Partito Democratico, il regista non solo dell’unità alle elezioni ma anche del governo cittadino, a cui va indubbiamente il merito di aver disinnescato due ex Consiglieri Comunali (parlo, ovviamente, di Massimo Fresc e Francesco Comotto) un tempo molto rumorosi e critici verso la gestione ultracinquantennale del Centrosinistra e adesso, almeno all’apparenza, totalmente appiattiti sulle posizioni del partito di maggioranza relativa.

Siamo sicuri che sia ancora così?

Nell’ultimo periodo, invece, merito anche di un sostanziale ridimensionamento del Consigliere Comunale di riferimento di Francesco Comotto, Vanessa Vidano (che voci bene informate riferiscono pronta a prendere la tessera del PD), restano a fare la voce grossa in Consiglio Comunale Andrea Gaudino e, talvolta, Erna Restivo, entrambi di Laboratorio Civico e soci della cooperativa ZAC. L’ingresso dell’attuale Segretario del PD, Francesco Giglio, per il momento (ma diamogli tempo), non sembra aver cambiato la rotta verso le posizioni di Elly Schlein (qualcuno direbbe per fortuna).

E quindi?

Resta Laboratorio Civico, con il potente e silenzioso Vicesindaco Patrizia Dal Santo (che non ha risposto in Consiglio Comunale sulla sua affiliazione alla cooperativa ZAC), a guidare un’Amministrazione ancora in cerca della propria identità, eterogeneamente inventata da Luca Spitale ma presto sfuggita al suo controllo come il mostro di Frankenstein.

E le ricadute di tutto ciò sono evidenti: esclusivamente a titolo di esempio e particolarmente attuale è il tema della casa circondariale, assurta al ruolo di quartiere cittadino, a cui sarà dedicato l’ennesimo Consiglio Comunale aperto (termine poco appropriato, dal momento che non sarà permessa la partecipazione del pubblico), a cui, come Centrodestra, io e il collega Gabriele Garino non parteciperemo, coerentemente con le posizioni espresse l’anno scorso.

Alle motivazioni già richiamate, si somma l’inopportunità di organizzare un Consiglio Comunale in carcere mentre i cittadini di San Grato vedono in pericolo i propri garage, di fronte a un’Amministrazione che brancola nel buio.

Sarebbe stato più opportuno dare la priorità a loro? Crediamo di sì, eventualmente.

Ma non solo a loro. Se si ritiene che il Consiglio Comunale aperto sia la risposta a tematiche ben precise, allora è opportuno dedicarne uno anche a San Giovanni, in cui il direttivo del comitato di quartiere, presieduto da Francesco Ferro, si è dimesso in blocco a seguito del silenzio dell’Amministrazione dopo l’esplosione di una bomba sotto la macchina di quest’ultimo, verosimilmente atto intimidatorio contro l’operato del comitato a favore della legalità.

Come detto all’inizio, possono anche esistere le percezioni sbagliate ma è evidente che la Sinistra eporediese abbia qualche problema con le proprie priorità.

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