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Distrutto il nido delle cicogne per un supermercato: sfrattate Raul e Pina

La demolizione di una ciminiera abbandonata ha scatenato le reazioni di ambientalisti e cittadini

Il nido di Raul e Pina è stato distrutto

Il nido è stato distrutto e le cicogne Raul e Pina, sfrattate

La demolizione di una vecchia ciminiera ha scatenato un acceso dibattito che ha coinvolto politica, associazioni ambientaliste e residenti. Al centro della polemica ci sono due cicogne, Raul e Pina, che da quasi vent'anni avevano scelto la cima di quella ciminiera come loro dimora. Un simbolo per la comunità, ora rimosso per far spazio a un nuovo supermercato.

La ciminiera, situata in via Brigata Cagliari nei pressi della caserma dei vigili del fuoco, era parte dell'ex setificio Vagnone, un edificio abbandonato che aveva trovato una nuova vita grazie alla presenza delle cicogne. Raul e Pina, con i loro piccoli, avevano affrontato le intemperie e il passare delle stagioni, diventando un simbolo di resilienza e continuità per i pinerolesi. Tuttavia, nel 2021, un progetto di riqualificazione dell'area ha previsto la demolizione della ciminiera per far posto a una piattaforma commerciale e a nuovi parcheggi.

La notizia della demolizione ha suscitato un'ondata di indignazione sui social media e ha portato a una mobilitazione di cittadini e associazioni ambientaliste. "Che pena mi fanno", "Sono triste per loro", sono solo alcuni dei commenti che si leggono online. La LIPU Torino e Legambiente, tra gli altri, hanno espresso dubbi sulla legittimità del progetto, chiedendo chiarimenti sulle modalità di approvazione e sugli adempimenti ambientali.



Il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai, del Movimento 5 Stelle, ha cercato di placare gli animi spiegando che la ciminiera era ormai pericolante e che si è preso l'impegno di costruire un nuovo posatoio per le cicogne nelle vicinanze. "Il supporto dove le cicogne vivono è una ciminiera che sta per crollare", ha dichiarato, sottolineando che il sito era abbandonato da decenni e necessitava di una riqualificazione.

Nonostante le rassicurazioni, il video che mostra la gru mentre sposta il nido delle cicogne ha suscitato ulteriore indignazione. Le immagini della coppia di volatili che ritorna alla ricerca del vecchio nido hanno toccato il cuore di molti. La LIDA, il canile di Pinerolo, ha espresso il suo disappunto: "Quelle cicogne erano ormai simbolo della nostra città e trovo non percorribile l’idea del comune di traslocare le stesse su un palo nel parco olimpico".

Non tutti, però, condividono la stessa opinione. Mariagrazia, una residente di Pinerolo, ha espresso un punto di vista differente: "Capisco il disappunto di molti, ma per chi come mia mamma vive lì accanto, la vera vergogna era avere un rudere distrutto e una sporcizia assurda". Un'opinione che riflette la complessità della questione, dove il desiderio di conservare un simbolo si scontra con la necessità di riqualificare un'area degradata.

La vicenda di Raul e Pina solleva interrogativi più ampi sulla gestione del territorio e sulla necessità di trovare un equilibrio tra sviluppo urbano e tutela ambientale. È davvero necessario sacrificare simboli di biodiversità per far spazio a nuove costruzioni? E come si possono conciliare le esigenze di una comunità con la salvaguardia dell'ambiente? In un'epoca in cui la sostenibilità è al centro del dibattito pubblico, la storia delle cicogne di Pinerolo ci invita a riflettere su come possiamo costruire un futuro che rispetti sia le esigenze umane che quelle della natura. Un futuro in cui Raul e Pina possano continuare a volare liberi, senza dover rinunciare alla loro casa.

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