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Sciopero Unipol, i lavoratori non si fermano: nuova mobilitazione il 3 febbraio

Il mancato rinnovo del contratto integrativo e dello smart working scatena la protesta

Sciopero Unipol, i lavoratori non si fermano

Sciopero Unipol, i lavoratori non si fermano: nuova mobilitazione il 3 febbraio (foto di repertorio)

Prosegue lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo Unipol, che annunciano un nuovo sciopero nazionale per lunedì 3 febbraio, con un presidio a Torino davanti alla sede di corso Galileo Galilei 12 dalle 9 alle 11. La mobilitazione nasce dall’impasse nelle trattative sul contratto integrativo aziendale e dal mancato rinnovo dell’accordo sullo smart working.

Il sindacato Filcams Cgil di Torino denuncia la chiusura negoziale da parte dell’azienda, che ha portato i dipendenti di Unipol Service Torino a scioperare per un totale di 16 ore tra dicembre e gennaio. "Di fronte a questa situazione inaccettabile – spiega Mario Adinolfi della Filcams Cgil Torinoi lavoratori del comparto terziario del gruppo Unipol proseguiranno la loro lotta con un ulteriore pacchetto di 48 ore di sciopero".

Le otto ore di sciopero nazionale previste per il 3 febbraio saranno seguite da altre 40 ore di protesta organizzate a livello decentrato e aziendale. Inoltre, è già stato indetto un ulteriore sciopero per mercoledì 5 febbraio.

I dipendenti del gruppo Unipol chiedono il ripristino dell’accordo sullo smart working e il rinnovo del contratto integrativo, due elementi considerati fondamentali per la tutela dei diritti dei lavoratori. La decisione dell’azienda di interrompere le trattative ha generato malessere e dissenso diffuso, con le organizzazioni sindacali che accusano Unipol di ignorare le esigenze dei propri dipendenti.

La protesta si inserisce in un quadro più ampio di rivendicazioni sindacali nel settore terziario, dove il tema dello smart working è diventato centrale nel post-pandemia. Le organizzazioni sindacali denunciano che il mancato rinnovo dell’accordo rappresenta un passo indietro nei diritti dei lavoratori, limitando la flessibilità operativa e il benessere dei dipendenti.

L’intransigenza dell’azienda sta spingendo i lavoratori a intensificare le azioni di protesta. La speranza è che lo sciopero nazionale del 3 febbraio e le successive manifestazioni possano riaprire il tavolo delle trattative, portando a una soluzione condivisa che garantisca diritti e condizioni di lavoro adeguate.

Nel frattempo, i sindacati ribadiscono che la mobilitazione continuerà fino a quando non verranno accolte le richieste dei lavoratori, ponendo un’ulteriore pressione sull’azienda affinché risponda alle legittime rivendicazioni del personale.

I dipendenti del gruppo Unipol chiedono il ripristino dell’accordo sullo smart working e il rinnovo del contratto integrativo, due elementi considerati fondamentali per la tutela dei diritti dei lavoratori.

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