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31 Gennaio 2025 - 17:22
"Perdere tutto non è un bel gioco": allarme ludopatia a Cuorgnè e nel Canavese
Mercoledì 29 gennaio, presso l'Unitre di Cuorgnè, si è svolta una conferenza sulla ludopatia, tema sempre più attuale e allarmante. L'incontro, tenuto dal Comandante della Polizia Locale di Cuorgnè Cav. dott. Linuccia Amore, ha visto la partecipazione del SERD, Servizio per le Dipendenze dell'ASL TO04, rappresentato dalle dottoresse Enrica Zanetto e Paola Gliemmo. L'obiettivo è stato quello di approfondire i meccanismi del gioco d'azzardo patologico e le strategie di prevenzione e trattamento della dipendenza.
La ludopatia, o gioco d'azzardo patologico (GAP), è riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una vera e propria dipendenza, al pari di droghe e alcol. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia circa 1,5 milioni di persone presentano comportamenti problematici legati al gioco, mentre il numero di giocatori a rischio varia tra i 3 e i 4 milioni. Il fenomeno coinvolge tutte le fasce d'età, ma preoccupa particolarmente la crescente esposizione dei giovani e degli anziani.
Nel 2022, la spesa totale degli italiani nel gioco d’azzardo ha superato i 136 miliardi di euro, con una crescita vertiginosa rispetto agli anni precedenti. Di questa cifra, oltre 20 miliardi provengono dalle slot machine e dalle VLT (Video Lottery Terminal), strumenti di gioco particolarmente diffusi sul territorio nazionale. Le regioni più colpite dal fenomeno risultano la Lombardia, la Campania e il Lazio, ma il problema riguarda l'intero Paese.
La regolamentazione del gioco d’azzardo lecito è disciplinata dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), Regio Decreto 773/1931, e successive modifiche. L’Articolo 110 definisce le caratteristiche degli apparecchi per il gioco lecito, distinguendo tra AWP (Amusement with Prizes), note anche come New Slot, e le VLT (Video Lottery Terminal).
Le AWP permettono puntate minime di 1 euro, con vincite fino a 100 euro, mentre le VLT, più evolute, consentono giocate da 50 centesimi fino a 10 euro, con premi che possono raggiungere 500.000 euro grazie ai jackpot nazionali.
La legge regionale piemontese n.19 del 15 luglio 2021 ha introdotto misure restrittive per contrastare la diffusione della ludopatia, imponendo limiti di orario e distanze minime dai luoghi sensibili, come scuole e ospedali, per l’installazione di slot machine.
Ludopatia: un incontro a Cuorgnè per sensibilizzare
La ludopatia non è solo una questione economica: il gioco compulsivo ha pesanti ripercussioni psicologiche e sociali. Secondo le statistiche del SERD, circa 765 giocatori sono attualmente in cura presso l'ASL TO04, di cui 75 in carico alla sede di Rivarolo. Tuttavia, il fenomeno del sommerso è ancora più preoccupante, con stime che parlano di tra il 3% e il 9% della popolazione a rischio dipendenza.
Gli effetti negativi della dipendenza includono difficoltà economiche, isolamento sociale, ansia, depressione e un aumento del rischio di suicidio. Il percorso di uscita dal gioco patologico è lungo e complesso: le fasi della dipendenza comprendono una fase vincente, una fase perdente, la fase della dipendenza e infine la fase della disperazione. Tuttavia, attraverso terapia psicologica e supporto medico, è possibile superare la dipendenza e ricostruire una vita sana.
Durante la conferenza, il Comandante Linuccia Amore ha ribadito l’importanza della prevenzione, evidenziando il ruolo della Polizia Locale e delle ASL nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. Le dottoresse Enrica Zanetto e Paola Gliemmo hanno presentato dati e strategie per aiutare i giocatori a riconoscere i segnali della dipendenza e a cercare aiuto.
In Piemonte, le campagne di informazione mirano a educare i cittadini sui rischi del gioco, promuovendo l’uso responsabile del denaro e vietando la pubblicità del gioco d’azzardo nei luoghi pubblici. La Regione ha adottato lo slogan "Perdere tutto non è un bel gioco", per sottolineare che il gioco non è un passatempo innocuo, ma una minaccia concreta per la salute pubblica.
Come ha sottolineato la dottoressa Zanetto, "il gioco d’azzardo mina la fibra morale della società: al gioco si perde sempre e non si vince mai". La conferenza si è conclusa con un appello alla consapevolezza: la vita non è un gioco, ma una partita da giocare con coraggio e responsabilità.
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