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Stabilimento I Blu: 60 lavoratori a rischio, esplode la protesta

I lavoratori chiedono garanzie e il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Stabilimento I Blu

Stabilimento I Blu: 60 lavoratori a rischio, esplode la protesta

Lo stabilimento I Blu, inaugurato con grande entusiasmo nell’aprile 2024, oggi affronta un futuro incerto. A meno di un anno dall’apertura, i sindacati Filctem e Nidil Cgil hanno lanciato un allarme: 60 lavoratori rischiano il posto di lavoro a causa della decisione dell’azienda di terziarizzare il reparto selezione senza un adeguato confronto con le parti sociali.

Secondo i sindacati, l’azienda, partecipata per l’80% da Iren, ha deciso di procedere con la terziarizzazione senza coinvolgere la cooperativa subentrante e le agenzie per il lavoro negli incontri richiesti. "Più di sessanta lavoratori non hanno certezze sul rinnovo del contratto, in scadenza a fine mese," hanno dichiarato i rappresentanti, annunciando uno sciopero previsto per il 29 gennaio. Le preoccupazioni si concentrano sulla mancanza di chiarezza e sulla percezione che i lavoratori vengano trattati come “usa e getta”.

Lo stabilimento I Blu non è un impianto qualunque: è uno dei più grandi in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti di plastica. Lo scorso anno, i vertici della Città Metropolitana di Torino avevano sottolineato la sua importanza strategica per la promozione del riciclo. Tuttavia, nonostante la rilevanza nazionale, la stabilità occupazionale dei dipendenti sembra essere a rischio.

I lavoratori chiedono non solo garanzie occupazionali ma anche il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per l’industria gomma plastica. Tra le richieste figurano: una giornata lavorativa di otto ore, un calendario di turni conforme ai criteri contrattuali e adeguate protezioni sul lavoro. Questi punti, fondamentali per la dignità lavorativa, riflettono il desiderio di stabilità in un settore spesso segnato da incertezze.

Ad aggravare la situazione, il silenzio dell’azienda. I Blu non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Questa mancanza di comunicazione non fa che aumentare le tensioni, lasciando i lavoratori e i sindacati senza risposte in un momento critico.

La vicenda dello stabilimento I Blu evidenzia le difficoltà che il mondo del lavoro deve affrontare oggi. In un’epoca di cambiamenti continui, la flessibilità aziendale non può prevalere sulla sicurezza e sulla dignità lavorativa. Il caso di Borgaro Torinese solleva interrogativi su come bilanciare le esigenze aziendali con i diritti dei lavoratori. Riusciranno i dipendenti a ottenere le garanzie richieste? E l’azienda saprà aprire un dialogo? Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: le decisioni prese oggi avranno un impatto profondo sulla comunità locale e sull’industria del riciclo.

Lo stabilimento I Blu, inaugurato con grande entusiasmo nell’aprile 2024, oggi affronta un futuro incerto

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