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28 Gennaio 2025 - 16:50
Agenzia delle Entrate
È stata inviata al Viceministro delle Finanze Maurizio Leo una lettera, sottoscritta da Clara Marta – consigliera della Città Metropolitana di Torino in quota Forza Italia – e da Claudio Castello, sindaco di Chivasso del Partito Democratico, insieme a ventotto primi cittadini dell’area omogenea 10. L’obiettivo è uno solo: scongiurare la chiusura dello sportello di Chivasso dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, sito in via Aldo Moro 47B.
Lo sportello, che serve annualmente oltre 5.000 contribuenti, raccoglie l’utenza di ben 28 Comuni, inclusa una parte delle periferie torinesi (Falchera, Barriera di Milano) e delle colline del chivassese, arrivando a coprire complessivamente un bacino di 300.000 abitanti. La sua chiusura, evidenzia la lettera, rappresenterebbe un “grave disservizio” e costringerebbe i cittadini a rivolgersi ad uffici più distanti e già sovraccarichi, con evidenti disagi soprattutto per le fasce più fragili e per chi ha difficoltà negli spostamenti.
Nel documento indirizzato al Viceministro Leo, i firmatari sottolineano come la presenza dello sportello dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione sia anche un presidio di legalità in un territorio in cui, negli ultimi anni, sono emersi significativi episodi riconducibili alla criminalità organizzata di stampo mafioso, con operazioni come “Minotauro” e “Colpo di coda” e relativi arresti.
Il viceministro Leo, Castello e Marta
Proprio nel 2014, inoltre, una bomba venne rinvenuta davanti all’ingresso dell’ufficio chivassese, a conferma della tensione criminale nella zona. “Non si può lasciare sguarnito il territorio di un presidio statale così importante – si legge nella lettera – soprattutto in aree dove la presenza malavitosa è provata da numerose indagini”.
A rendere particolarmente rilevante quest’azione istituzionale è l’inedita sinergia tra la consigliera metropolitana Clara Marta (Forza Italia) e il sindaco di Chivasso Claudio Castello (PD).
“Questa non è una battaglia di bandiera o di parte – sottolinea Marta – ma un impegno condiviso per la tutela e lo sviluppo di un territorio che rischia di perdere un servizio fondamentale”.
Dello stesso avviso Castello, che, a nome di tutti i sindaci dell’area omogenea 10, ribadisce come “la chiusura dell’ufficio penalizzerebbe non solo i cittadini, ma anche le imprese locali, già alle prese con numerose sfide legate alla crisi economica e alla razionalizzazione dei servizi”.
Nell’appello, trasmesso anche ai parlamentari eletti in Piemonte, si chiede una presa di posizione chiara e tempestiva da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. I firmatari propongono, anziché la chiusura, un potenziamento del presidio fiscale, così da garantire ai cittadini risposte adeguate e un servizio efficiente. “Ridurre la presenza dello Stato in un territorio già fragile – conclude la consigliera Marta – è un passo indietro che non possiamo permetterci”.
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