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Piemonte, l’acqua si perde per strada: oltre un terzo finisce sprecato

In Piemonte, il 35,4% dell'acqua immessa nelle reti idriche viene sprecata, con gravi conseguenze economiche e ambientali

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Piemonte, l’acqua si perde per strada: oltre un terzo finisce sprecato

L’acqua, risorsa preziosa e vitale, continua a essere oggetto di enormi sprechi, anche in una regione come il Piemonte, che si trova ad affrontare criticità significative nella gestione delle sue risorse idriche. Secondo gli ultimi dati disponibili, oltre il 35% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione viene disperso, un problema che richiede interventi urgenti sia a livello infrastrutturale che culturale.

A livello nazionale, in media, per ogni 100 litri d’acqua immessi nelle reti per usi civili, 42 litri non raggiungono gli utenti finali. Il Piemonte, con una dispersione pari al 35,4%, si colloca al di sopra della Lombardia (31,8%) ma sotto la Liguria (40%) e il Veneto (42,2%).

La situazione varia significativamente tra i capoluoghi piemontesi. Asti presenta il miglior risultato con una dispersione del 19,2%, mentre il dato peggiore si registra a Verbania, dove il 43% dell’acqua si perde prima di arrivare ai rubinetti. Torino si attesta su un relativamente positivo 25,6%, mentre città come Alessandria (28,9%) e Biella (30,7%) restano al di sotto della media regionale. Cuneo e Novara, invece, condividono lo stesso tasso di perdita, pari al 31,5%.

Le cause delle perdite idriche sono molteplici. La più rilevante è la vetustà delle infrastrutture: molte condotte sono obsolete e soggette a rotture frequenti. Altri fattori includono errori di misurazione dei contatori, usi non autorizzati (come gli allacci abusivi) e, in alcuni casi, la gestione non ottimale delle risorse, come la presenza di fontanili nei centri urbani che aumentano il volume di acqua distribuita, ma non sempre consumata.

Spreco d'acqua

Il peso dello spreco: una sfida nazionale

Il problema delle perdite idriche non è solo piemontese, ma riguarda tutto il territorio italiano. Secondo l’ISTAT, nel 2022 l’acqua dispersa dalle reti comunali avrebbe potuto soddisfare le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno. Questo dato evidenzia l’urgenza di intervenire, sia per garantire un uso più sostenibile delle risorse, sia per evitare ulteriori conseguenze ambientali ed economiche.

Per affrontare questa emergenza, è necessario un approccio integrato che includa:

  • Investimenti infrastrutturali: ammodernare le reti idriche è fondamentale per ridurre le perdite. Tecnologie avanzate di monitoraggio possono aiutare a individuare e riparare tempestivamente le rotture.
  • Gestione efficiente delle risorse: ottimizzare i sistemi di distribuzione per minimizzare gli sprechi legati a fontanili o usi impropri.
  • Educazione e sensibilizzazione: promuovere una cultura del risparmio idrico tra cittadini e imprese è cruciale per garantire un consumo più responsabile.

La gestione dell’acqua rappresenta una sfida cruciale per il Piemonte e per l’Italia intera. Se da un lato i numeri relativi agli sprechi evidenziano una situazione preoccupante, dall’altro esistono le tecnologie e le competenze per migliorare l’efficienza del sistema. L’importante è che si passi rapidamente dalle parole ai fatti, con investimenti mirati e un impegno condiviso tra enti pubblici, privati e cittadini.

Ridurre le perdite idriche non è solo una questione di sostenibilità ambientale, ma anche di giustizia sociale ed economica. Ogni litro d’acqua disperso rappresenta una risorsa preziosa che va perduta, in un contesto in cui, sempre più spesso, si parla di emergenze idriche e siccità. Il Piemonte ha tutte le carte in regola per diventare un modello di efficienza idrica, ma è necessario agire ora, prima che lo spreco diventi irreversibile.

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