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Dazi USA: quali conseguenze per l’economia piemontese?

L'export piemontese verso gli USA minacciato dai dazi di Trump: un colpo all'economia regionale e nazionale

L'incubo dei dazi di Trump

L'incubo dei dazi di Trump: il Piemonte rischia 5 miliardi di euro

Le recenti politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump, caratterizzate da un ritorno ai dazi sulle importazioni, rischiano di avere un impatto significativo sull’economia piemontese. Regione tra le più orientate all’export in Italia, il Piemonte ha registrato un valore complessivo delle esportazioni pari a 9,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024, in crescita dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, l’introduzione di barriere tariffarie rischia di compromettere questo trend positivo.

Gli Stati Uniti rappresentano il terzo partner commerciale del Piemonte, con esportazioni che raggiungono i 5 miliardi di euro, di cui 2,7 miliardi provenienti dalla provincia di Torino. I settori trainanti sono quelli dell’automotive, della meccanica di precisione e dell’agroalimentare. Proprio questi comparti rischiano di subire contraccolpi significativi a causa dei nuovi dazi.

Secondo alcune stime, l’introduzione di tariffe aggiuntive del 10% potrebbe comportare una contrazione delle esportazioni italiane verso gli USA del 4,3%. Un aumento al 20%, invece, potrebbe portare a un calo drastico, pari al 16,8%. Il Piemonte, con la sua forte esposizione al mercato statunitense, si trova quindi in una posizione particolarmente vulnerabile.

Le conseguenze per l'economia piemontese

Agroalimentare: il rischio per il gorgonzola

Tra i settori più colpiti, l’agroalimentare è uno dei principali protagonisti delle esportazioni piemontesi. Prodotti come il gorgonzola hanno visto una crescita significativa sul mercato statunitense, con un aumento del 25% delle esportazioni nel 2024. Tuttavia, i nuovi dazi potrebbero rendere questi prodotti meno competitivi, vanificando gli sforzi fatti dalle imprese per espandersi oltre oceano.

Per mitigare gli effetti negativi delle politiche protezionistiche statunitensi, le imprese piemontesi dovranno adottare strategie proattive. La diversificazione dei mercati di sbocco rappresenta una delle vie principali per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti. Inoltre, investire in innovazione e digitalizzazione potrebbe permettere alle aziende di aumentare l’efficienza e migliorare l’attrattività dei propri prodotti.

Altro aspetto cruciale sarà il rafforzamento della qualità e dell’unicità del Made in Italy, da sempre un punto di forza delle esportazioni piemontesi. Distinguersi sul mercato globale attraverso prodotti di eccellenza potrebbe aiutare le aziende a resistere alla concorrenza, anche in presenza di dazi.

Le politiche dell’amministrazione Trump rappresentano senza dubbio una sfida per il Piemonte e per l’Italia. Tuttavia, un approccio strategico e lungimirante da parte delle imprese locali potrebbe trasformare questa difficoltà in un’opportunità. Esplorare nuovi mercati, consolidare la propria presenza in quelli già esistenti e puntare sull’innovazione saranno le chiavi per superare questa fase complessa e continuare a far crescere l’economia regionale.

In un contesto globale in continua evoluzione, il Piemonte ha l’occasione di dimostrare ancora una volta la sua resilienza e capacità di adattamento, affermandosi come uno dei motori dell’export italiano.

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