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25 Gennaio 2025 - 18:05
Una ventina di manifestanti si sono riuniti oggi davanti alla centrale nucleare Enrico Fermi di Trino (Vercelli) per dire no al nucleare e ribadire la necessità di una svolta verso le energie rinnovabili. Il flash mob, organizzato da Alleanza Verdi e Sinistra, si inserisce nel "Green Energy Day", evento che ha visto simili presidi anche a Roma, Caorso (Piacenza) e Policoro (Matera), sedi di ex o attuali impianti nucleari.
Vestiti con tute antiradiazioni e muniti di cartelli dal messaggio inequivocabile, i manifestanti hanno scandito i temi centrali della protesta: “Basta scorie e dipendenze”, “No al nucleare perché costoso, lento nella realizzazione e pericoloso”, e “No ai mini reattori e alle scorie, sì alla rivoluzione rinnovabile”.
Mauro Trombin, co-portavoce regionale di Europa Verde, ha spiegato le ragioni del presidio: “Abbiamo scelto anche Trino perché la centrale Fermi è stata una delle prime in Italia. Vogliamo dimostrare che possiamo fare a meno dell'energia nucleare, anche in formato ‘mini’. Investiamo invece nella ricerca, nell’innovazione e nello sviluppo delle energie rinnovabili”.
A fargli eco, il referente di Europa Verde per Vercelli e provincia, Enrico Giordano, ha sottolineato l’impatto ambientale devastante del nucleare: “Siamo contrari ai veleni come il plutonio, che decadono dopo migliaia di anni. Il nuovo nucleare è una bufala: produce ancora scorie. Bisogna migliorare la ricerca sull’idrogeno, perfezionare i sistemi di produzione eolici e promuovere un fotovoltaico più rispettoso dell’ambiente. Vento e sole non inquinano, e sono fonti fruibili e già a disposizione”.
Il messaggio è chiaro: secondo Alleanza Verdi e Sinistra, puntare sul nucleare, persino nella sua versione "mini", significa scegliere una strada sbagliata, dispendiosa e pericolosa per le generazioni future. Insomma, l’unica via percorribile è quella della rivoluzione rinnovabile, che sfrutti al meglio risorse pulite e inesauribili come sole, vento e idrogeno.
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