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Ex Pirelli: tante chiacchiere, zero bonifica. La farsa di Elena Piastra

Tra demolizioni, bonifiche inesistenti e progetti mai presentati, l’ex stabilimento Pirelli di Settimo Torinese diventa il centro di un’interpellanza della Lega, mentre la sindaca incassa critiche per le sue visioni "mistiche" e confuse

Manolo e Moreno Maugeri

Manolo e Moreno Maugeri

"Finalmente - scriveva la sindaca Elena Piastra su Facebook - sono iniziati i lavori di abbattimento e bonifica dell’ex stabilimento Pirelli di Via Torino. Un’operazione attesa da tanto tempo, oltre 200.000 mq di area industriale da bonificare. Un pezzo di storia della nostra città, uno dei più importanti, che inizia una nuova trasformazione…"

Un post che trasudava entusiasmo e autocelebrazione, tanto da richiamare in fretta e furia il solito gran codazzo di "fan e lacchè" virtuali pronti a battere le mani come delle scimmie.

“Bela Maria” in trionfo, il corteo social della sindaca non si è fatto attendere, scatenandosi in commenti fantasiosi: piscine, parchi, quartieri residenziali, astronavi, razzi, effetti psichedelici, palestre, alberi, tanti alberi e spazi per attività culturali.

La realtà, però, era ed è  che il Comune può fare ben poco, quasi niente, per non dire nulla. Deciderà la proprietà, Pirelli Tyre S.p.A., e la “trasformazione” "ventilata" furbescamente, rischia di tradursi nell’ennesimo insediamento di cemento, magari anche in qualche nuovo supermercato, ben lontano dai sogni bucolici e rigenerativi venduti online con lo stile di "Vanna Marchi".

Insomma la festa è durata poco. Giusto il tempo di incassare i primi applausi, ed ecco spuntare i primi dubbi.

Quello che sembrava un passo concreto verso la riqualificazione di un sito simbolico si rivela per quello che è: un pasticcio burocratico condito da zone grigie e tanta confusione.

A sollevare qualche interrogativo, ci pensa un’interpellanza del gruppo consiliare della Lega, firmata daManolo e Moreno Maugeri. I due senza tanti giri di parole puntano il dito contro lacune procedurali e comunicative, chiedendo risposte precise.

Tanto per cominciare.... Dove sono i progetti di bonifica?

"Nel parere della Città Metropolitana - scrivono  - si parla di un Progetto Operativo di Bonifica, ma questo non è stato mai presentato. Una dimenticanza o una strategia? Intanto, secondo la normativa, il Comune dovrebbe calcolare l’importo delle garanzie finanziarie per garantire la messa in sicurezza delle falde acquifere, ma senza un progetto definitivo tutto resta in stand-by...".

E anche sui lavori di demolizione la Lega vorrebbe saperne di più.

“È stato presentato un piano per lo smaltimento delle macerie?” chiedono i consiglieri. “E quali controlli garantiranno che tutto avvenga secondo le norme?”

L’area, teatro negli anni passati di operazioni parziali di bonifica (come la rimozione di amianto tra il 2015 e il 2016), richiederebbe interventi più complessi per mettere in sicurezza la falda acquifera, con tecniche come il Push & Pull con surfattanti o la riduzione chimica in situ. Ma per ora si parla solo di analisi preliminari.

In sintesi, tante intenzioni, zero azioni.

E non finisce qui. Con un accesso agli atti del 16 gennaio 2025, Manolo e Moreno Maugeri hanno scoperto un altro dettaglio sconcertante: il documento di aggiornamento dell’analisi di rischio e progetto operativo, ricevuto dal Comune a ottobre 2023, è rimasto lettera morta. Persino la Conferenza dei Servizi, convocata il 13 dicembre, si è risolta in un elenco di buone intenzioni senza alcun seguito concreto.

E ora? La Lega chiede la convocazione di una Commissione consiliare dedicata per fare luce su una vicenda che, al momento, galleggia tra macerie e promesse non mantenute.

Nel frattempo, Settimo Torinese attende che le "visioni" della" visionaria" Piastra si trasformino in qualcosa di più solido delle chiacchiere da social o da bar...

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