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Cultura
24 Gennaio 2025 - 19:41
Giuseppe e sua madre Nuccia
In un’epoca in cui molte attività inseguono senza sosta nuovi clienti, moltiplicando le ore di lavoro e ampliando le offerte, esistono realtà che non hanno bisogno di fare tanto rumore. Per loro, il nome basta. Sì, il nome e quel legame profondo con i clienti che va oltre il semplice scambio commerciale. Anche se i supermercati sono diventati il nuovo centro culturale e sociale per molti, queste “piccole” attività non restano affatto indietro: vincono con la qualità – alimentare e umana.
Giovanni Actis Dato, classe ’81, è l’anima della Gastronomia Macelleria Salumeria più conosciuta e longeva di Caluso e dintorni. Solo sentirne il nome basta per capire chi sono e cosa offrono, senza necessità di competere con i grandi centri commerciali.
“Il nostro punto di forza è rimanere legati alla storia e alle tradizioni del nostro paese, connessi con le nostre radici e producendo autonomamente il più possibile”, spiega con orgoglio il proprietario. “Non abbiamo bisogno di misurarci con i supermercati. Conosciamo il valore dei nostri prodotti e manteniamo la nostra originalità.”
Avete capito di chi stiamo parlando?
Se avete ancora dubbi, vi diamo un indizio: Piazza Ubertini 5, “Da Teresa”. Un nome che è tutto un programma, omaggio alla nonna materna del proprietario, fondatrice dell’attività familiare nel 1948. Un’epoca in cui il solo sopravvivere era già un’impresa titanica.
“Questa attività è nata come un piccolo negozietto sotto le purtasse di Caluso, poi mia nonna Teresa e suo marito Luigi si spostarono nel ’54 all’imbocco di Via Bettoia, di fronte al Bar Gigi. Nel ’74, con il matrimonio dei miei genitori Nuccia e Bruno, ci fu il trasferimento definitivo in Piazza Ubertini, dove Teresa e Luigi vennero affiancati dai figli Bruno e Lorenzo e dalla nuora Nuccia. Negli anni ’80, poi, si aggiunse Paola, la moglie di Lorenzo. Abbiamo festeggiato i 50 anni di attività in questo locale, ma la nostra storia è iniziata molto prima”, racconta Giovanni, orgoglioso tanto del passato quanto del presente.
“Io sono qui da quando ero bambino, ma ho iniziato a lavorare seriamente dopo il liceo. Nel 2013, dopo la morte di mio padre, sono diventato il proprietario.”
L'attività è aperta dal lunedì al sabato dalle 8-13; 16-19. Il mercoledì è aperto solo il mattino, chiude domenica. Risulta possibile il servizio domicilio, prenotazioni e ritiro in negozio delle varie specialità della casa.
La resilienza dell'attività durante il periodo pandemico (18/09/2021)
Il proprietario Giuseppe Actis Dato con un premio dato dalla Pro Loco
I valori fondanti – fiducia, autenticità e vicinanza – non sono mai cambiati, e forse è proprio questa la forza che rende il locale un pilastro per Caluso.
“Con i nostri clienti abbiamo un rapporto amichevole, li chiamiamo per nome e loro fanno lo stesso con noi. Puoi anche passare solo per un saluto, noi siamo sempre felici di ricambiare. Conosciamo i gusti delle persone più affezionate e riusciamo a creare il prodotto su misura per ciascuno”, aggiunge Giovanni.
Entrando qui, non sei un numero.
Sei una persona, con una storia. Ed è anche grazie a questo spirito che l’attività è sopravvissuta ai momenti più difficili, come la pandemia.
“Abbiamo resistito grazie al contatto familiare. Non abbiamo mai approfittato di nessuno, abbiamo fatto il nostro lavoro con umiltà, anche quando la paura era tanta. Non ci siamo persi d’animo”, racconta il proprietario.
Nonostante la modernità incalzante, questa attività resta fedele alle sue radici. Certo, c’è stato un piccolo passo verso la digitalizzazione, con una pagina Facebook.
“Ma non voglio fare un sito o vendere online”, puntualizza Giovanni.
“I social sono solo una vetrina per invogliare i clienti a venirci a trovare di persona. Magari in futuro apriremo anche Instagram, ma il nostro tempo è già tutto dedicato a produrre e a gestire l’attività, dal nostro fiore all’occhiello – il salame di patate – fino ai prodotti di gastronomia.”
Da Teresa non è solo una bottega: è un luogo di incontro, un pezzo di storia che resiste ai ritmi frenetici dell’era moderna. “Una volta c’era un rapporto di amicizia con i clienti”, ricorda Nuccia, custode della memoria del locale e del suo spirito originario. “Mi ricordo quanto tempo duravano le telefonate per fare gli ordini. Oggi, invece, spesso sei solo un numero. Per fortuna, qui da noi qualcosa è rimasto: il dialogo con i clienti più affezionati.”
Questa attività, simbolo di tradizione e umanità, continuerà a essere un punto di riferimento, mantenendo vive quelle radici che connettono passato e presente. Una piccola, grande storia di resistenza e passione.
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