AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
24 Gennaio 2025 - 16:09
Agricoltori in piazza: trattori e campanacci contro la crisi climatica e assicurativa
Venerdì 24 gennaio 2025, Piazza Castello a Torino si è trasformata in un palcoscenico di protesta, riempiendosi del suono di campanacci e del rombo dei trattori. Gli agricoltori, esasperati dalla crisi climatica e dalle difficoltà economiche, hanno invaso il centro cittadino per lanciare un grido d’allarme che va oltre i confini piemontesi. "Ho subito danni da grandine al 92% del mio raccolto", ha dichiarato uno dei manifestanti, sintetizzando il dramma che molte aziende agricole stanno affrontando.
Il settore agricolo è schiacciato da una crisi climatica che rende sempre più frequenti e devastanti eventi come grandinate, siccità e piogge torrenziali, trasformandoli da eccezioni a regola. A peggiorare la situazione c’è l’insicurezza del sistema assicurativo, che dovrebbe proteggere gli agricoltori da queste calamità. Le condizioni per ottenere coperture adeguate sono diventate proibitive, complici i costi elevati dei premi e l’assenza di certezze sui contributi statali, fondamentali per sostenere il settore.
Coldiretti Torino, rappresentante di migliaia di agricoltori, ha incontrato il prefetto per chiedere un intervento immediato del governo. Tra le proposte c’è l’introduzione di un contributo statale per rendere più accessibile il sistema assicurativo e tutelare le aziende agricole. Ma il clima non è l’unico nemico degli agricoltori: "Siamo assediati dai campi fotovoltaici, così perdiamo la produzione di cibo a Km Zero", ha denunciato Coldiretti, evidenziando come la competizione per il suolo agricolo stia erodendo uno dei pilastri dell’autosufficienza alimentare.
La crisi in atto non è solo economica. La perdita di terreni agricoli, spesso convertiti in impianti fotovoltaici, mette a rischio la sovranità alimentare italiana. Garantire la produzione locale e il chilometro zero è una priorità strategica, soprattutto in un contesto globale sempre più instabile. Senza interventi immediati, il rischio è quello di compromettere irreparabilmente la capacità dell’Italia di produrre il proprio cibo.
La manifestazione di Torino non è un caso isolato, ma un capitolo di una crisi che coinvolge l’intero paese. Gli agricoltori chiedono aiuti immediati e una visione strategica a lungo termine, che includa politiche agricole sostenibili e un sistema assicurativo più equo. Il governo sarà in grado di rispondere con la rapidità e l’efficacia necessarie?
Mentre i trattori lasciano Piazza Castello, il messaggio degli agricoltori rimane forte: la loro battaglia è una questione di interesse collettivo. La sicurezza alimentare non è solo un problema agricolo, ma un bene comune che richiede l’impegno di istituzioni, aziende e cittadini. La speranza è che questa protesta si trasformi in azioni concrete, garantendo un futuro sostenibile all’agricoltura italiana.
Piazza Castello a Torino si è trasformata in un palcoscenico di protesta, riempiendosi del suono di campanacci e del rombo dei trattori
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.