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22 Gennaio 2025 - 16:19
Stazione di Torino Stura
Torino Stura: c'è chi la chiama la "stazione fantasma". Un nodo ferroviario che avrebbe dovuto rappresentare il fulcro del trasporto metropolitano torinese è oggi l'emblema di disservizi, scelte politiche discutibili e indifferenza istituzionale. Pendolari e studenti che ogni giorno utilizzano questa stazione si trovano a fare i conti con cancellazioni, ritardi e una riduzione drastica del numero di treni, conseguenza diretta delle scelte regionali.
Con l'attivazione delle linee SFM4 e SFM7 per collegare l’aeroporto di Caselle a Fossano, Alba e Asti, i treni che avevano come capolinea Torino Stura sono stati spostati, lasciando una scia di disagi per migliaia di utenti. "La transizione verso un sistema più efficiente", così è stata definita questa decisione, ma la realtà è ben diversa: ciò che le istituzioni chiamano transizione è, per i cittadini, una condanna a due anni di sofferenze.
Nel 2023, nonostante le difficoltà, la stazione ha registrato un aumento del 3% dei passeggeri, segno che la domanda c'è ed è forte. Ma le risposte tardano ad arrivare. Secondo la consigliera regionale del Partito Democratico, Nadia Conticelli, i nuovi treni introdotti sulla linea canavesana, con passaggio a Stura, sono solo un palliativo. Per vedere un vero potenziamento si dovrà attendere il 2026 con l’attivazione della linea SFM8 Chivasso-Lingotto e il rafforzamento della SFM2 Chivasso-Pinerolo. E solo nel 2027, con l’introduzione della SFM5 Torino-Orbassano, si potrebbe arrivare a una frequenza di un treno ogni 8-9 minuti.
Nel frattempo, i pendolari sono lasciati a se stessi. Change.org ha ospitato una petizione contro il taglio del servizio che ha raccolto oltre 650 firme, ma il malcontento non si ferma qui. Il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione per chiedere un aumento delle corse, ma alle parole non sono seguiti i fatti. "Siamo stanchi di promesse che non si concretizzano", lamentano i cittadini, "viviamo una situazione insostenibile che peggiora ogni giorno."
I disservizi cronici peggiorano ulteriormente il quadro: treni sovraffollati, carrozze sporche, assenza di informazioni sui ritardi. La linea SFM1 Rivarolo-Chieri, che transita per Stura, è tra le più criticate per ritardi continui e cancellazioni dell’ultimo minuto. Tutto questo in un contesto dove il trasporto pubblico dovrebbe essere una priorità per favorire la mobilità sostenibile e ridurre l’uso delle auto private.
La Regione Piemonte, da parte sua, parla di progetti e potenziamenti futuri, ma i numeri raccontano una storia diversa: gli investimenti sono insufficienti, le infrastrutture non vengono mantenute e la pianificazione è inesistente.
Torino Stura non può continuare a essere il simbolo di una politica che abbandona i cittadini. I pendolari non possono aspettare il 2027 per avere un servizio degno. Quello che serve non sono altre promesse, ma interventi immediati e concreti per ripristinare un sistema ferroviario all'altezza delle esigenze di una città che vuole definirsi metropolitana.
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