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22 Gennaio 2025 - 11:59
Elena Colombo, il ricordo di una bambina ad Auschwitz e la rinascita della Repubblica
La Città di Rivarolo Canavese rinnova il suo impegno per la Giornata della Memoria, in programma il 27 gennaio 2025, con una serie di iniziative dedicate alla riflessione e al ricordo delle vittime della Shoah. Organizzato dall’Assessorato all’Istruzione e Cultura in collaborazione con la biblioteca comunale “D. Besso Marcheis”, il programma punta a sensibilizzare la comunità, soprattutto i più giovani, sull’importanza di mantenere viva la memoria storica per contrastare ogni forma di discriminazione e odio.
Il 27 gennaio alle ore 11:00, in Corso Indipendenza n. 6, si terrà un momento commemorativo con la deposizione di una corona floreale presso il totem dedicato a Elena Colombo e alla sua famiglia. Questa cerimonia ricorda una famiglia ebrea, costretta a fuggire da Torino per sfuggire alle persecuzioni razziali, che trovò rifugio a Rivarolo prima di essere deportata ad Auschwitz, dove trovò la morte. La storia di Elena, una bambina che affrontò da sola l’orrore del campo di sterminio, rappresenta un simbolo delle atrocità della Shoah e un monito per le generazioni future.
All’evento parteciperanno il Sindaco Martino Zucco Chinà, il Sindaco dei ragazzi Francesca Victoria Bertoglio Bosio, il Consiglio comunale dei ragazzi, le scolaresche cittadine e i rappresentanti dell’A.N.P.I. Sezione Favria-Oglianico-Rivarolo Canavese. La celebrazione è aperta a tutta la cittadinanza, invitata a unirsi per ricordare e riflettere su una delle pagine più buie della storia.
Il programma prosegue il 28 gennaio alle ore 21:00 presso il Salone comunale polivalente di via Montenero, 12, con la rappresentazione teatrale “La Notte”, tratta dall’omonima opera di Elie Wiesel, Premio Nobel per la Pace. Lo spettacolo, con letture e musiche a cura di Giovanni Betto e Carlo Colombo, offre una testimonianza toccante degli orrori dell’Olocausto, raccontando come la discriminazione e l’odio possano degenerare in sterminio di massa.
L’ingresso è gratuito, e una replica riservata agli studenti delle scuole superiori si terrà il 29 gennaio alle ore 09:30, sempre nel salone polivalente. L’opera non è solo un racconto del passato, ma un avvertimento per il presente e il futuro: non dimenticare mai, per non ripetere.
La vice sindaca e assessora all’Istruzione e Cultura, Marina Vittone, ha sottolineato il valore di queste iniziative: “È fondamentale trasmettere ai cittadini, in particolare ai giovani, i fatti storici che hanno segnato profondamente la vita della comunità internazionale. Ricordare serve a coltivare il seme della memoria e a prevenire il ripetersi di tragedie simili”.
La memoria è un impegno condiviso che Rivarolo ha fatto proprio, non solo con commemorazioni simboliche, ma attraverso un percorso educativo e culturale che coinvolge attivamente la comunità. Progetti come questi dimostrano quanto sia importante conoscere il passato per costruire una società basata sul rispetto, sull’inclusione e sulla convivenza pacifica.
Tutte le iniziative sono aperte al pubblico, e per ulteriori informazioni o prenotazioni relative alle scuole, è possibile contattare la Biblioteca comunale “D. Besso Marcheis” al numero 0124/26 377, nei seguenti orari: mercoledì 10:00-13:30 e 14:30-18:00, venerdì 14:00-18:00, sabato 10:00-13:30 e 14:30-18:00.
A Rivarolo, il Giorno della Memoria non è solo una ricorrenza, ma un’occasione per riflettere insieme e tramandare il ricordo di chi ha perso la vita in nome di un’ideologia disumana. Ogni gesto, ogni parola e ogni momento dedicato alla memoria rappresentano un passo verso un futuro in cui tali atrocità non possano più ripetersi.
Elena Colombo, il ricordo di una bambina ad Auschwitz
Il 2 giugno 2022, la città di Rivarolo Canavese celebrò la Festa della Repubblica con un'iniziativa dal profondo significato storico e simbolico: l'inaugurazione di due totem commemorativi dedicati alla famiglia Colombo. Questo evento segnò un momento di riflessione collettiva sulla memoria e sul valore della libertà, a partire dalla tragica vicenda di una famiglia vittima della Shoah.
La famiglia Colombo, composta da Alessandro, sua moglie Wanda Foa e la loro figlia Elena, trovò rifugio a Rivarolo dopo essere stata costretta a lasciare Torino nel 1942 a causa delle leggi razziali fasciste. La loro permanenza in corso Indipendenza durò fino al 1944, quando, dopo l’armistizio dell’8 settembre e con l’arrivo delle truppe tedesche, si trasferirono a Forno, cercando un luogo più sicuro. Purtroppo, fu proprio lì che vennero arrestati, probabilmente a seguito di una delazione, e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, dove trovarono la morte.
Il primo totem, collocato davanti all’abitazione di corso Indipendenza, onorò la memoria dell’intera famiglia, mentre il secondo, situato presso il Castello Malgrà, fu dedicato esclusivamente alla piccola Elena, simbolo innocente dell’orrore dell’Olocausto. La cerimonia fu arricchita dalle riflessioni scritte dagli alunni di quinta elementare durante una lezione dedicata alla memoria storica, segno di un impegno educativo volto a trasmettere il ricordo alle giovani generazioni.
In quella giornata, oltre a commemorare la famiglia Colombo, si celebrò il valore della Repubblica Italiana, nata dal voto del 2 giugno 1946. La presidente dell’ANPI di Rivarolo, Favria e Oglianico, Gabriella Meaglia, ricordò quanto fosse importante coltivare i valori dell’antifascismo e della democrazia. "La Repubblica rappresenta la rinascita dell’Italia dopo vent’anni di dittatura fascista", sottolineò Meaglia, evidenziando come il 2 giugno sia anche il giorno in cui le donne italiane votarono per la prima volta, un passo fondamentale per la costruzione di una democrazia inclusiva.
La memoria della famiglia Colombo e la celebrazione della Repubblica si intrecciarono in una giornata che non fu solo di ricordo, ma anche di riflessione sul presente. Il racconto di Gabriella Meaglia e le testimonianze storiche condivise durante l’evento sottolinearono la necessità di non abbassare la guardia di fronte al riaffiorare di sentimenti nazionalisti e divisivi, riaffermando l'importanza di educare i giovani ai valori della Costituzione e della convivenza pacifica.
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