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Il Vaticano nello spazio: anche il Papa avrà un nanosatellite. Verrà progettato a Torino

Dalla Tyvak International al Vaticano, l'Italia si afferma nella space economy con innovazioni e collaborazioni globali

Satelliti made in Torino

Satelliti made in Torino: la nuova frontiera dello spazio

Nel panorama globale dell'aerospazio, l'Italia sta emergendo come un attore di rilievo, grazie a innovazioni tecnologiche e collaborazioni strategiche. Torino, in particolare, si è affermata come un centro nevralgico per lo sviluppo di satelliti e tecnologie spaziali. Ma cosa rende questa città così speciale nel contesto della space economy? La risposta risiede nella capacità di combinare ricerca avanzata e imprenditorialità, come dimostra la storia della Tyvak International.

Fondata circa dieci anni fa da Marco Villa, un ingegnere con un passato nella SpaceX di Elon Musk, la Tyvak International è un esempio lampante di come una piccola azienda possa avere un impatto significativo nel settore spaziale. Con una settantina di dipendenti e un fatturato annuo di 10 milioni di euro, la Tyvak ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel mercato globale. La recente acquisizione da parte del colosso californiano Lockheed Martin, che ha rilevato la Terran Orbital Corporation di cui Tyvak fa parte, sottolinea l'importanza strategica di questa azienda torinese.

La Tyvak International non è solo un esempio di successo imprenditoriale, ma anche un simbolo di innovazione tecnologica. Tra i suoi progetti più significativi, troviamo il nanosatellite Iperdrone.0, sviluppato in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana. Questo satellite, lanciato lo scorso settembre, è destinato a manovre orbitali precise e rappresenta un passo avanti nelle applicazioni di difesa e osservazione. Inoltre, la Tyvak ha contribuito alla realizzazione dei satelliti Phisat-1 dell'Agenzia Spaziale Europea, utilizzati per osservazioni geografiche.

L'Italia leader dello spazio

Un satellite per il Vaticano

Nel 2023, la Tyvak ha partecipato a un progetto particolarmente significativo: la realizzazione dello Spei Satelles, il primo nanosatellite del Vaticano. Questo progetto, sviluppato insieme a un gruppo di studenti del Politecnico di Torino, ha portato in orbita un libro miniaturizzato di Papa Francesco. Un'iniziativa che non solo dimostra la versatilità dei nanosatelliti, ma anche la capacità della Tyvak di collaborare con istituzioni di prestigio internazionale.

I nanosatelliti, come quelli sviluppati dalla Tyvak, sono composti da moduli cubici di circa dieci centimetri di lato, che possono essere assemblati in modi diversi a seconda delle esigenze scientifiche o commerciali. Questi satelliti sono utilizzati per monitorare parametri atmosferici, migliorare le previsioni meteo e sviluppare sistemi radio per dimostrazioni tecnologiche in orbita, oltre a fornire supporto in situazioni di emergenza.

Con l'integrazione in un grande gruppo come Lockheed Martin, la Tyvak punta ad ampliare ulteriormente la sua offerta e la sua capacità di ricerca. L'obiettivo è chiaro: conquistare lo spazio, sia dal punto di vista commerciale che scientifico. In un mondo sempre più interconnesso, dove la tecnologia spaziale gioca un ruolo cruciale, l'Italia e Torino in particolare, sembrano pronte a giocare un ruolo da protagoniste. La space economy non è più un sogno lontano, ma una realtà tangibile che continua a evolversi, spinta da innovazioni e collaborazioni che superano i confini nazionali.

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