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Benvenuti a Settimo, più buche per tutti. La città di Elena Piastra

Tre mesi di nulla per la buca di Via Silvio Pellico. Mentre la sindaca celebra i privati, i cittadini inciampano nell’incuria

Elena Piastra

Elena Piastra

C’era una volta una buca. Non una buca qualunque, intendiamoci, ma una di quelle che sanno farsi notare: non troppo grande da essere chiamata voragine, ma abbastanza fastidiosa da ricordarci, ad ogni inciampo, che l’incuria, a Settimo Torinese, è ormai di casa, è la regola, è tutt'intorno a noi.

Ne parlavamo già a novembre scorso. Tre mesi fa, per l’esattezza. E oggi, come in ogni fiaba che si rispetti, arriva il momento della verità: cosa è successo alla buca? L'avranno "asfaltata", cancellata, disintegrata? Macchè! Nulla. Non si è fatto un bel cavolo di nulla.

buche

Insomma è ancora lì, al civico 21 di Via Silvio Pellico, Settimo Torinese. Inamovibile, come il Colosseo. Con la differenza che il Colosseo è patrimonio dell’umanità, mentre questa è patrimonio di Elena Piastra, il suo biglietto da visita per chi entra e esce dalla città. Benvenuti a Settimo Torinese. Parola d'ordine: "Più buche per tutti..."

“Come nelle migliori favole (o nei peggiori incubi urbani) - scrivevamo a novembre - la buca ha deciso di evolversi.”

Non si è limitata a rimanere lì, no, troppo facile. Un po' di immondizia all'interno: polistirolo, buste di plastica, schifezze... Di tanto in tanto raccoglie acqua e diventa piscina e chissà che con un po’ di fortuna e qualche "consiglio" dell'assessore Alessandro Raso, l'impollinatore, possa anche diventare un ecosistema: rane, zanzare, magari anche un fenicottero di passaggio.

I cittadini, esasperati, hanno tentato di far sentire la propria voce. Armati di pazienza e ironia, hanno provato a contattare il Municipio. Non si sa bene il giorno – giovedì, venerdì, forse mercoledì – perché alla fine il risultato non cambia: il silenzio.

Un silenzio che pesa quanto un macigno. Un silenzio assordante. Un muro!

Eppure, la sindaca parla, eccome se parla. Ogni occasione è buona per celebrare un pezzo di città che, parole sue, “tutto il mondo ci invidia”. O per raccontare la rinascita di qualche angolo urbano. Oggi, per esempio, si è concentrata sull’Olon.

“Per chi conosce questa parte di città – scrive – l’abbattimento e l'arretramento di parte del muro della Olon, iniziato questa mattina, ha un significato importante. La fabbrica riduce i propri spazi e li libera per i cittadini: aree verdi, parcheggi, una nuova area cani. Un pezzo per volta, continua il lavoro che vedrà trasformarsi sempre di più Borgo Nuovo. Proprio qui davanti vedremo, entro la fine del 2025, il nuovo Comando della Polizia Locale…”

Belle parole. Tante belle parole. Peccato che, come spesso accade, il merito sia di un privato. L’Amministrazione comunale? Presente, ma solo per il taglio del nastro. Per il resto, i cittadini possono continuare a “campa cavallo”.

Nel caso della buca di Via Silvio Pellico, sarebbe meglio aggiungere: attenti a dove mettete gli zoccoli.

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