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Influenza record: 477mila casi in Piemonte e pronto soccorso al limite

I pronto soccorso torinesi gestiscono mille accessi al giorno: anziani e fragili tra i più colpiti dal virus

Influenza record

Influenza record: 477mila casi in Piemonte e pronto soccorso al limite (foto di repertorio)

Il virus influenzale di quest’anno corre più veloce rispetto agli anni precedenti, ma il picco sembra ormai imminente. A Torino, i pronto soccorso stanno affrontando un flusso di circa mille pazienti al giorno, ma il sistema ospedaliero sembra reggere l’impatto di questa epidemia stagionale.

Negli ospedali torinesi come il Mauriziano, le Molinette, il San Giovanni Bosco, il Martini e il Maria Vittoria, si registra un vero e proprio “assalto”. Il virus non risparmia nessuno, colpendo principalmente anziani e persone fragili, ma anche individui di mezza età, costretti a rivolgersi ai pronto soccorso, spesso senza necessità di ricovero. I sintomi rimangono quelli classici: febbre, raffreddore, disidratazione e tosse, ma si registrano numerosi casi di polmoniti, che evidenziano l’importanza della vaccinazione, soprattutto per i più vulnerabili.

Nella settimana dal 6 al 12 gennaio, nei tre ospedali dell’Asl Città di Torino (Maria Vittoria, San Giovanni Bosco, Martini) sono stati registrati 4.203 accessi. Nella settimana successiva, il numero è rimasto stabile, con 4.039 accessi, anche se i dati finali sono ancora in fase di aggiornamento. In media, si contano circa 200 pazienti al giorno per ciascun ospedale.

Situazione simile si registra negli ospedali dell’Asl Città della Salute: ieri pomeriggio, ad esempio, sono stati segnalati circa 150 accessi sia al Mauriziano che alle Molinette.

Secondo il report settimanale del Seremi (Servizio di Epidemiologia Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive), dall’inizio dell’epidemia, a metà ottobre, circa 477mila piemontesi hanno contratto la sindrome simil-influenzale, con 58mila nuovi casi nella seconda settimana di gennaio. L’incidenza regionale è di 13,7 casi ogni mille assistiti, un dato in crescita rispetto alle settimane precedenti e superiore a quello delle ultime due stagioni.

Il livello di intensità dell’epidemia è passato da basso a medio, interessando principalmente la popolazione giovane e adulta, mentre tra i bambini sotto i 15 anni resta basale.

Negli ospedali pediatrici, la situazione appare più gestibile rispetto agli anni scorsi. Al Regina Margherita, solo 8 bambini risultano ricoverati per complicanze legate all’influenza A, e 4 per insufficienza respiratoria causata dal virus respiratorio sinciziale (RSV). Numeri nettamente inferiori rispetto allo scorso anno, quando nello stesso periodo erano ricoverati 42 bambini con RSV, di cui 8 in rianimazione, e 12 per influenza A.

Con il picco influenzale ormai vicino, i cittadini sono invitati a prestare attenzione ai sintomi e alle previsioni sanitarie. Gli esperti ribadiscono l’importanza della vaccinazione come arma efficace per proteggere le fasce più deboli e contenere l’impatto di future ondate influenzali. Il sistema ospedaliero, pur sotto pressione, dimostra una capacità di risposta adeguata, ma la collaborazione dei cittadini resta fondamentale per evitare un sovraccarico delle strutture sanitarie.

Il virus influenzale di quest’anno corre più veloce rispetto agli anni precedenti, ma il picco sembra ormai imminente

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