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Ivrea in azione
21 Gennaio 2025 - 07:00
Ivrea da mesi fa i conti con una crescente sensazione di incertezza e insicurezza. I segnali di una crisi profonda sono sotto gli occhi di tutti: non si tratta solo di problemi di ordine pubblico, ma di una frattura che tocca le dinamiche sociali ed economiche dell’intera comunità.
È vero! Le difficoltà legate al disagio sono un fenomeno nazionale e colpiscono soprattutto i giovani italiani di seconda generazione. Ma imputare ogni responsabilità al governo nazionale è troppo comodo.
Chi guida la città ha il dovere di agire. E a Ivrea, al governo, non ci siamo certo noi.
L’attuale amministrazione comunale sembra però avere ben altre priorità. In cima alla lista, troviamo il famigerato bando del Movicentro, un documento che, per molti, pare scritto su misura per interessi ben precisi.
Ma torniamo alla questione più urgente: la sicurezza. I cittadini, esasperati, si stanno mobilitando. I commercianti hanno già raccolto firme per una petizione da presentare al Comune.
Perché si è dovuti arrivare a questo punto? Forse l’amministrazione preferisce ignorare le voci dei cittadini mentre il clima in città si deteriora?
Le forze dell’ordine, per quanto encomiabili nel loro impegno, non riescono a contrastare l’ondata di violenza urbana. Tafferugli tra bande, giovani che sfidano la legalità, piazze trasformate in zone di spaccio: è questa la quotidianità di Ivrea oggi.
Nel frattempo, chiunque si avventuri per le strade si muove con la paura addosso. Scene di violenza che una volta avremmo definito eccezionali sono ormai all’ordine del giorno. Forse quei giovani non stanno solo “discutendo animatamente”, ma decidendo chi gestirà il prossimo fazzoletto di territorio? La risposta potrebbe non essere così lontana dalla realtà.
Serve un approccio umano, certo, per affrontare la marginalità sociale. Ma questo non può mai tradursi in una tolleranza passiva dell’illegalità.
L’illegalità è un cancro, e se non affrontato, può corrodere l’intero tessuto sociale, fino a degenerare in tragedie di cui poi tutti, ipocritamente, si chiederanno le cause. I
l Sindaco è pronto a prendersi questa responsabilità? La realtà, purtroppo, è che l’amministrazione sembra più concentrata sulla tutela di pochi, dimenticando la maggioranza dei cittadini.
Insomma, Ivrea merita di più. Merita una visione politica che non sia una caricatura della giustizia sociale, dove la retorica dei buoni propositi si trasforma in una farsa.
Quello che si respira oggi, invece, è una commedia dell’assurdo, in cui i protagonisti sembrano recitare ruoli slegati dalla logica e dalla responsabilità.
La speranza è che i cittadini, di fronte a questa deriva, si risveglino e reclamino il cambiamento.
Ivrea non era mai stato un terreno fertile per violenza e indifferenza. Deve tornare ad essere un luogo sicuro, capace di coltivare il futuro delle prossime generazioni. Non solo patrimonio culturale e sociale, ma patrimonio di legalità e orgoglio civico.
La domanda è inevitabile: la Procura di Ivrea sta vigilando su quanto accade?
Il sospetto che dietro a questa gestione ci sia un gioco di potere è difficile da ignorare: l’interesse collettivo sembra sacrificato sull’altare di equilibri politici e privati.
Ciao!!
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