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19 Gennaio 2025 - 10:37
La raccolta firme per una migliore illuminazione della città
Per chiedere di riportare a Cuorgnè un’illuminazione pubblica adeguata si sono mossi nei giorni scorsi il gruppo consiliare di minoranza «Cuorgnè C’è» ed il Comitato Spontaneo «Il Cittadino», che hanno organizzato per venerdì 17 gennaio un’iniziativa dal titolo “Facciamo luce… Sulla sicurezza in città non si risparmia!”. I cuorgnatesi erano invitati a sottoscrivere una lettera indirizzata all’amministrazione comunale, in particolare al sindaco ed all’assessore competente. La raccolta-firme si è tenuta in un orario quantomeno insolito: dalle 17,30 alle 22,30 sotto il portico del Mercato Coperto di Piazza Pinelli. Sarebbe stata un’ottima scelta in giugno, accettabile in aprile o in settembre, ma a metà gennaio…!
Eppure di gente ne è arrivata e le firme sono state più di 100 (103 per la precisione) raccolte soprattutto, com’è facile immaginare, nelle prime ore: intorno alle 19,30 erano già 70. Chi si è recato al banchetto lo ha fatto deliberatamente: non è capitato lì per caso anche perché, con il freddo dei giorni scorsi, in giro c’era ben poca gente e quella poca difficilmente si sarebbe accorta, nell’oscurità della piazza, del gruppetto di persone radunate attorno ad un tavolino, con due candele a rischiarare i fogli. Sembrava di assistere ad una riunione di Carbonari…
L’inusuale orario e la collocazione non sono frutto di bizzarria ma di una scelta precisa. Lo spiega il capogruppo di «Cuorgnè C’è», Davide Pieruccini: «Se avessimo cercato i grandi numeri sarebbe bastato andare di giovedì mattina al mercato. Quello che volevamo fare era portare l’attenzione su questa questione e quale posto sarebbe stato più adatto di un angolo della città poco illuminato nelle ore della sera?». Ha quindi proseguito: «Non cerchiamo polemiche strumentali. Intendiamo però richiamare l’attenzione su un problema che tocca da vicino i cittadini e chiedere che si cerchi una soluzione».
Per quanto accaduto, Pieruccini offre questa spiegazione: «Le aziende che stipulano convenzioni con gli enti locali per gestire gli impianti di illuminazione stradale puntano sul fatto che le lampade a led consumano meno rispetto a quelle tradizionali. Sostengono dei costi per la sostituzione ma poi risparmiano sulle bollette: la differenza tra la spesa iniziale e quelle delle annate successive costituisce il loro guadagno. Le amministrazioni comunali che si vedono presentare un’offerta vantaggiosa ovviamente vi aderiscono ma qual è il rischio? Che per guadagnare di più le ditte decidano di illuminare le strade in maniera insoddisfacente scegliendo lampade di potenza inferiore a quella che servirebbe». C’è anche una questione tecnica: «I vecchi lampioni erano un po’ inclinati ed illuminavano quindi una superficie più ampia. Con le lampade a led la luce scende verticalmente ed illumina solo la zona immediatamente sottostante. I 15 metri di distanza, che prima erano ragionevoli, ora dovrebbero scendere a 10. Sarebbe necessario almeno questo: aumentare il numero dei punti-luce. Chi percorre oggi Via Torino o Via XXIV Maggio non vede un accidenti e la stessa cosa accadrà in via Milite Ignoto dopo la sostituzione. Diversa la situazione in Via Brigate Partigiane: lì non c’è nulla da ridire riguardo la corsia centrale ma il controviale fa pietà. È bello poter vedere le stelle ma la sicurezza dei cittadini è ancora più importante».
Alla fine della serata i promotori dell’iniziativa erano intirizziti ma soddisfatti.
Pieruccini ha ringraziato su Facebook tutti coloro che hanno dato una mano e «tutte le persone che sfidando il freddo sono venute a firmare la lettera ed hanno colto l’occasione per confrontarsi anche su altri temi importanti».
A sua volta il Comitato «Il Cittadino» ringrazia Pieruccini e il gruppo consigliare «Cuorgnè C’è»: «Abbiamo affrontato il freddo e il buio, ma ci siamo confrontati con molte persone che sono uscite e hanno partecipato con una firma, perché la sicurezza del cittadino vuol dire anche illuminazione adeguata».
Oltre ai tanti lavori in corso o già completati su vie e piazze, a Cuorgnè è in atto da qualche tempo la sostituzione delle vecchie lampadine dell’illuminazione pubblica con le lampade a led. Le intenzioni dell’amministrazione comunale erano buone: razionalizzare e risparmiare migliorando allo stesso tempo le prestazioni dei singoli punti-luce.
A qualche tempo dall’inizio delle sostituzioni, tuttavia, i risultati non appaiono affatto positivi e la popolazione è scontenta, soprattutto nelle vie centrali della città. Le nuove lampade emettono una luce fredda, debole e molto localizzata. La situazione non è omogenea e dipende dal numero di corpi illuminanti ma anche dalla dimensione delle strade: nelle vie più strette la situazione è soddisfacente ma in quelle di medie o ampie dimensioni ci si salva solo grazie alle luci provenienti dalle vetrine dei negozi. Nei giorni di chiusura delle attività commerciali sembra di essere tornati indietro di decenni: Piazza Pinelli, ad esempio, è scurissima e Via Parigi un mortorio.
E’ un problema d’immagine per la città (che appare triste ed inaccogliente) ma anche di sicurezza. E sicurezza non vuol dire soltanto contrastare la criminalità ma anche consentire alle persone di camminare su un marciapiede senza correre il rischio d’inciampare: con un’illuminazione tanto fioca si finisce per impedire, a chi ha problemi di vista o di deambulazione, di mettere il naso fuori casa dopo l’arrivo del buio che in inverno – non dimentichiamolo – scende alle 5 del pomeriggio. Un po’ troppo presto per il coprifuoco!
L’inquinamento luminoso è un problema serio nella società contemporanea ma andrebbe affrontato riducendo l’illuminazione dove non serve: ci sono aree, nelle frazioni, in cui la quantità di lampioni è esorbitante ed altre, a poca distanza, che ne sono completamente prive. Con la sostituzione delle lampade, dove i punti-luce sono molto distanti uno dall’altro la situazione è ancora peggiorata mentre dove sono troppo numerosi la luce resta eccessiva. Quanto alle vie del centro città non è pensabile oggi lasciarle immerse nella penombra.
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