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Nuova farmacia a Chivasso: opportunità per i cittadini o problema per i farmacisti?

S'accende il dibattito sull'ultima delibera approvata dall'amministrazione comunale

Nuova farmacia a Chivasso: opportunità per i cittadini o problema per i farmacisti?

Nuova farmacia a Chivasso: opportunità per i cittadini o problema per i farmacisti?

A Chivasso potrebbe presto aprire un’ottava farmacia. La decisione è stata presa dalla Giunta comunale, guidata dal sindaco Claudio Castello, nell’ambito della revisione biennale delle sedi farmaceutiche prevista dalla legge. Una scelta che risponde alla necessità di adeguare i servizi sanitari alla crescita demografica della città, spiegano da Palazzo Santa Chiara, ma che non manca di suscitare critiche e interrogativi sul metodo adottato.

Secondo i dati ufficiali, la popolazione residente a Chivasso al 31 dicembre 2023 è pari a 26.201 abitanti. In base alla normativa vigente, che prevede una farmacia ogni 3.300 abitanti, il superamento del 50% della soglia necessaria (pari a 1.650 unità) consente l’apertura di una nuova sede.

La nuova farmacia sarà situata nella zona occidentale della città, tra le vie Cappuccini, Aldo Moro, Regis e Mazzè, un’area che negli ultimi anni ha visto un’intensa espansione urbanistica. “Con l’aggiornamento della pianta organica delle farmacie, rendiamo possibile l’implementazione di un servizio fondamentale a favore della salute dei cittadini di Chivasso”, ha spiegato il sindaco Claudio Castello durante la seduta della Giunta comunale. L’obiettivo dichiarato dell’amministrazione è garantire una migliore accessibilità ai servizi sanitari per tutti i cittadini, con un’attenzione particolare alle zone periferiche e ai nuovi insediamenti abitativi​.

Il provvedimento è stato adottato in conformità con le normative nazionali e regionali che regolano la distribuzione delle farmacie. La revisione è stata condivisa con l’Asl TO4 e l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino - leggiamo nella delibera all'albo pretorio - che hanno espresso parere favorevole, mentre non sono pervenute osservazioni contrarie da parte degli enti consultati.

“Questa scelta risponde a una precisa esigenza della città e rappresenta un passo avanti verso una maggiore equità nella distribuzione dei presidi sanitari”, ha aggiunto Castello, sottolineando la collaborazione con i farmacisti locali, che già oggi garantiscono turnazioni diurne e festive nonostante le difficoltà organizzative​.

Non tutti, però, condividono l’entusiasmo dell’amministrazione comunale.

Il sindaco Claudio Castello e la consigliera comunale di opposizione Claudia Buo

La consigliera comunale Claudia Buo, del gruppo LiberaMente Democratici, ha espresso forti perplessità sulla scelta di modificare la zonizzazione farmaceutica. In particolare, Buo ha ricordato come nel 2012 - quand'era assessore al Bilancio nella Giunta del sindaco Lino Ciuffreda - fosse già stata individuata una zona 8 nel quartiere Blatta, a seguito di un percorso di confronto con gli operatori del settore e con l’obiettivo di garantire una distribuzione equa dei servizi.

“La recente decisione dell'amministrazione comunale di individuare una nuova sede farmaceutica nella zona 8, accorpando parte della zona 6, lascia molti dubbi e perplessità”, ha dichiarato Buo.

“Nel 2012, con una delibera chiara e ponderata, la zona 8 era già stata individuata in zona Blatta. Quella scelta, frutto di incontri con gli operatori farmaceutici e pienamente condivisa con loro, garantiva un’equa distribuzione dei servizi, favorendo i cittadini senza penalizzare gli operatori del settore”.

Buo si è poi soffermata sulla mancanza di trasparenza che, a suo dire, ha caratterizzato il processo decisionale: “La domanda ora è: perché questa nuova decisione è stata presa senza un confronto? Considerando che la zonizzazione attuale penalizza gli operatori esistenti e non migliora la distribuzione dei servizi ai cittadini, ci chiediamo quali siano gli obiettivi e gli interessi che hanno realmente mosso gli amministratori. La mancanza di trasparenza non fa che alimentare dubbi, e i cittadini meritano risposte”. Un’affermazione che lascia intendere la necessità di una maggiore chiarezza sui criteri adottati per la scelta della nuova sede​.

La delibera approvata dalla Giunta comunale prevede che la nuova zona 8 sia creata frazionando le attuali zone 1 e 6. Nello specifico, una parte dell’area a nord della ferrovia Torino-Milano sarà attribuita alla nuova zona, così come una porzione dell’attuale zona 6, delimitata dalla statale 26 e dalle vie Cappuccini, Aldo Moro, Regis e Mazzè. Questa suddivisione è stata motivata dalla necessità di adeguare l’offerta sanitaria alla crescita demografica e urbanistica dell’area​.

Tuttavia, l’introduzione di una nuova farmacia potrebbe avere un impatto significativo sugli operatori già presenti sul territorio. Attualmente, Chivasso ospita sette farmacie, quattro delle quali concentrate in via Torino, con le restanti distribuite in via Casale, via Impastato e via De Gasperi. L’apertura di un ulteriore presidio sanitario potrebbe alterare gli equilibri economici del settore, soprattutto in un mercato già competitivo come quello locale.

La decisione di aprire una nuova farmacia rappresenta un’importante sfida per l’amministrazione comunale, chiamata a bilanciare le esigenze dei cittadini con quelle degli operatori sanitari. Da un lato, la creazione di una nuova sede risponde all’obbligo normativo di adeguare l’offerta ai parametri demografici; dall’altro, rischia di sollevare tensioni tra i farmacisti locali, che potrebbero vedere ridotti i propri margini di guadagno a causa di una maggiore concorrenza.

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