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Corsa alla Luna: l’Italia in prima linea con innovazioni da record

LuGre, lo strumento italiano per la navigazione satellitare, punta a battere un Guinness World Record storico nello spazio

Corsa alla Luna

Corsa alla Luna: l’Italia in prima linea con innovazioni da record (foto da repertorio)

Con il lancio di oggi dal razzo Falcon 9 della SpaceX, l’Italia segna un nuovo traguardo nella corsa verso la Luna. Protagonista è LuGre (Lunar GNSS Receiver Experiment), un innovativo ricevitore di navigazione satellitare sviluppato grazie alla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e la Nasa. Insieme al lander statunitense Blue Ghost di Firefly e al rover giapponese Resilience, LuGre si dirige verso il nostro satellite naturale con l’obiettivo di infrangere il Guinness World Record per la ricezione dei segnali GPS e Galileo alla maggiore distanza mai tentata finora.

Il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, ha dichiarato che LuGre rappresenta un punto di svolta: "Questo esperimento aprirà la strada ai futuri sistemi di navigazione per l’esplorazione permanente del nostro satellite naturale, dimostrando la capacità del settore spaziale italiano di fornire soluzioni tecnologicamente avanzate e senza eguali."
Realizzato dall’azienda italiana Qascom, con il supporto scientifico del Politecnico di Torino, il ricevitore utilizza una tecnologia all’avanguardia chiamata Software Defined Radio Receiver, in grado di misurare con estrema precisione la posizione nello spazio, anche a grandi distanze dalla Terra.

L’ingresso nell’orbita lunare di LuGre è previsto entro un mese, mentre l’allunaggio è atteso per i primi giorni di marzo. L’obiettivo principale è testare la ricezione dei segnali GPS e Galileo per preparare il terreno alle future missioni lunari permanenti. Valente sottolinea inoltre come questa missione rafforzi i rapporti strategici con gli Stati Uniti e con la Nasa, confermando il ruolo di primo piano dell’Italia nella nuova era dell’esplorazione lunare.

Nella stessa giornata, un altro importante traguardo per il settore spaziale italiano è stato raggiunto: il microsatellite apripista del programma Iride è entrato in orbita. Finanziato attraverso il Pnrr e coordinato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) con il supporto dell’Asi, il satellite è stato lanciato dalla base californiana di Vandenberg con un altro Falcon 9.

Con un peso di 65 chilogrammi, questo satellite è il primo della costellazione Heo (Hawk for Earth Observation), sviluppata dall’azienda torinese Argotec. Il suo scopo sarà collaudare il percorso della costellazione Iride, che prevede il lancio di altri nove satelliti entro il 2025 e ulteriori 15 entro il 2026.

Il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, ha definito la messa in orbita del satellite come "un traguardo di grande rilievo per il programma Iride e per l’intero settore spaziale italiano". Questo programma, voluto e finanziato dal governo italiano nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mira a fornire dati satellitari per la tutela del pianeta, la gestione delle risorse e la sicurezza globale.

Anche Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, ha sottolineato l’importanza del lancio: "Questo passo apre la strada alla nuova costellazione satellitare Heo e rappresenta un impegno concreto verso l’innovazione e la sostenibilità."

Le missioni di LuGre e del microsatellite Iride confermano il ruolo cruciale dell’Italia nell’innovazione spaziale. Tra esplorazione lunare e osservazione terrestre, il settore spaziale italiano dimostra ancora una volta di essere all’avanguardia, contribuendo con tecnologie di altissimo livello alla ricerca e allo sviluppo globale.

L’ingresso nell’orbita lunare di LuGre è previsto entro un mese, mentre l’allunaggio è atteso per i primi giorni di marzo

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