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Il "buco" delle meraviglie dell'assessore: incassi pubblici, manutenzione privata

Tra competenze contestate, segnalazioni ignorate e ramanzine social, la buca resta lì a far inciampare tutti

Alessandro Raso

Alessandro Raso

C’è qualcosa che non torna. Succede sui social, dove Antonella Cascio, attenta e preoccupata, immortala con una foto una buca in via Verdi che definire spaventosa è poco. Da fine luglio, questo piccolo cratere troneggia indisturbato nella più totale indifferenza. “La segnalazione? Fatta. Gli interventi? Parliamone.”

Cascio non ci sta e si sfoga: “Mi chiedo chi deve intervenire per il ripristino del manto stradale e per la sicurezza di noi umili cittadini. Grazie.”

Una domanda lecita, accompagnata da una risposta che di esaustivo ha poco.

Entra in scena l’assessore Alessandro Raso. Con toni da verbale notarile precisa: “Il problema era stato gestito sin dalla prima segnalazione.”

E qui scatta il primo applauso per l’ossimoro gestionale: problema gestito, buca ancora lì. Magia della burocrazia o semplice inefficienza?

Alt! Fermi tutti! Secondo Raso, infatti, dopo scrupolose verifiche tecniche, la voragine non rientrerebbe tra le competenze né del Comune, né di SMAT, ma sarebbe affare del condominio.

Peccato che il cratere si trovi esattamente sotto una striscia blu, ossia un parcheggio a pagamento. Il mistero si infittisce: se il Comune, tramite la società Patrimonio, incassa soldi dai cittadini per quel parcheggio, come si spiega che la competenza sia in capo ai privati? Insomma, è un buco pubblico quando c’è da riscuotere, ma diventa privato quando c’è da sistemare?

Un enigma degno di Sherlock Holmes, peccato che, intanto, i cittadini rischiano caviglie e ginocchia.

Ma ancora non basta. Se la competenza è dei privati, dov’è l’ordinanza della sindaca Elena Piastra con cui si obbligano a intervenire, avvisando che, in caso di inottemperanza, sarà il Comune o Patrimonio a eseguire i lavori per conto loro?

Ecco, questo Raso non lo dice…

Non poteva mancare il capitolo “manuale delle segnalazioni”.

“Ricordo a tutti che il modo più efficace per farci sapere questo tipo di notizia è utilizzare i canali istituzionali,” puntualizza Raso, elencando email, pagine Facebook, Messenger.

La specifica sa di ramanzina: “Se la buca non viene chiusa è colpa vostra che avete sbagliato canale…” Geniale, davvero.

Nell'elenco mancano solo i segnali di fumo e i piccioni viaggiatori.

Insomma, evviva il teatro dell’assurdo: il Comune incassa, i cittadini inciampano, e la buca – con buona pace di tutti – resta lì, a ricordarci che la magia delle competenze è una scienza ancora tutta da decifrare.

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