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Cronaca
13 Gennaio 2025 - 10:53
Fatture false e riciclaggio: smascherata maxi frode fiscale internazionale, 11 persone nei guai!
Un meccanismo di frode fiscale complesso e articolato, esteso su scala nazionale e internazionale, è stato smascherato dalla Guardia di Finanza di Alessandria. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai militari della Compagnia di Valenza, hanno portato alla notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 11 persone, accusate di reati tributari e contro il patrimonio.
Gli indagati, amministratori di fatto e di diritto di 15 società con sedi in Alessandria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Calabria e persino nel Principato di Monaco, sono accusati, a vario titolo, di reati quali omessa dichiarazione, emissione e utilizzo di fatture false, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, dichiarazione infedele, riciclaggio e occultamento di scritture contabili.
L’indagine, che si concentra sul periodo 2015-2019, ha fatto emergere un mancato pagamento di imposte per oltre 11 milioni di euro, suddiviso in 7,6 milioni di euro di redditi non dichiarati e 4,2 milioni di euro di passività fittizie.
In particolare, due delle società coinvolte, con sede ad Alessandria, avrebbero orchestrato un sistema di distrazione di fondi: una delle due avrebbe trasferito oltre 2,3 milioni di euro su conti intestati a società fittizie, mascherando il tutto con false operazioni di pagamento per acquisti mai avvenuti. L’obiettivo? Rendere inefficace qualsiasi azione di recupero da parte dell’erario.
Parte di questi fondi illeciti sarebbe poi stata riciclata tramite prelievi di denaro contante, eseguiti da due degli indagati, con l’intento di far perdere ogni traccia delle somme sottratte.
Un meccanismo di frode fiscale complesso e articolato
Il coinvolgimento di società registrate anche fuori dall’Italia, come nel Principato di Monaco, sottolinea la dimensione transnazionale della frode. L’ampia rete di aziende e l’utilizzo di conti correnti multipli ha permesso agli indagati di eludere i controlli fiscali e di sottrarre risorse destinate allo Stato.
In attesa di un giudizio definitivo, gli indagati restano coperti dal principio di presunzione di innocenza, come specificato nel comunicato della Guardia di Finanza. La loro colpevolezza potrà essere confermata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.
Il Capitano Giuseppe Serio, a capo delle indagini, ha dichiarato: “Si tratta di un’operazione complessa che ha richiesto una minuziosa ricostruzione dei flussi finanziari per individuare le responsabilità dei soggetti coinvolti.”
L’inchiesta rappresenta un nuovo colpo al sistema delle frodi fiscali e conferma il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto a fenomeni che danneggiano le casse dello Stato e l’economia legale.
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