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12 Gennaio 2025 - 12:22
Con l’interruzione del flusso di gas russo attraverso l’Ucraina, i prezzi del gas sono tornati ai livelli dell’autunno 2023, facendo schizzare alle stelle le bollette di famiglie e imprese italiane. Questa nuova impennata si aggiunge a un contesto energetico già critico, dove l’Italia registra uno dei costi energetici più alti d’Europa.
Le piccole e medie imprese italiane, secondo le proiezioni, potrebbero subire un aumento dei costi energetici del 15% nel 2025, contro il 9,9% dell’anno precedente. Le aziende energivore, come quelle del settore ceramico, vetro, acciaio e lavanderie industriali, sono particolarmente esposte, con incrementi che potrebbero raggiungere i 30.000 euro annui. Per le famiglie, la situazione non è più rosea: secondo Nomisma Energia, la spesa media annua per le bollette si attesterà tra i 200 e i 300 euro. Questo peso aggiuntivo potrebbe avere conseguenze dirette sui consumi e sull’intera economia nazionale.
In pratica, se nello scorso anno, (secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato), le piccole e medie imprese italiane hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue, per il 2025 si hanno proiezioni di costi che potrebbero essere maggiorati fino al 15% a causa del “caro metano”.
Secondo Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte, «questa crisi energetica rischia di aggravare ulteriormente una situazione economica già precaria. Settori come l’automotive e l’edilizia, già in difficoltà, si trovano ora a fronteggiare rincari insostenibili». Felici sottolinea la necessità di «politiche a breve, medio e lungo termine» per mitigare gli effetti della crisi e prevenire nuove ondate di speculazione sui costi.
Anche Michele Quaglia, vice presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, richiama l’attenzione sul problema strutturale: «Il gas, che pesa ancora per il 42% nel mix energetico, rende urgente un intervento governativo per diversificare le fonti di approvvigionamento e sostenere l’efficienza energetica degli edifici».
Un esempio concreto di resilienza arriva dalla CER-a, la comunità energetica promossa da Confartigianato Cuneo. Operativa da giugno 2024 in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, CER-a si propone di produrre energia rinnovabile per 11 MW nel 2025, riducendo i costi energetici e promuovendo un modello etico basato sulla condivisione. Franco Roagna, presidente della CER-a, evidenzia: «Grazie alla collaborazione tra imprese, cittadini e istituzioni, possiamo affrontare le fluttuazioni dei costi energetici e ridurre la povertà energetica locale». Gli incentivi generati dalla comunità vengono redistribuiti equamente, con un’attenzione particolare al territorio e alla promozione di uno stile di vita sostenibile.
La crisi energetica del 2025 rappresenta una sfida enorme, ma anche un’occasione per accelerare il processo di transizione energetica. Le imprese italiane sono chiamate a innovare e a collaborare per affrontare l’emergenza e costruire un futuro più sostenibile.
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