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07 Gennaio 2025 - 16:34
Peste suina africana: quattro nuovi casi accertati nei cinghiali (foto di repertorio)
Continuano a emergere nuovi casi di Peste Suina Africana (PSA) nel nord-ovest d’Italia. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta ha confermato altre quattro positività riscontrate tra i cinghiali, due in Piemonte e due in Liguria. Tra i nuovi casi, spicca la prima positività registrata a Castiglione Chiavarese, in provincia di Genova, dall'inizio dell'epidemia. Gli altri casi sono stati accertati a Maissana (La Spezia), Cassine e Molare, entrambi nella provincia di Alessandria.
Con questi ultimi episodi, il totale dei casi confermati di Peste Suina Africana nelle due regioni sale a 1.722, di cui 1.044 in Liguria e 678 in Piemonte. Non si registrano nuovi focolai negli allevamenti suinicoli, che rimangono stabili a 9, ma l’espansione del contagio nei cinghiali continua a destare preoccupazione.
La presenza della malattia è stata finora confermata in 168 Comuni dall’inizio dell’epidemia, nel 2021. Il nuovo caso di Castiglione Chiavarese rappresenta un ulteriore segnale dell'espansione geografica del virus, che coinvolge aree sempre più vaste, minacciando gli ecosistemi e l’economia agricola locale.
La Peste Suina Africana, una malattia virale altamente contagiosa che colpisce suini domestici e selvatici, non rappresenta un pericolo diretto per l'uomo, ma ha un impatto devastante sull’allevamento suinicolo e sull'economia agricola. La diffusione del virus nei cinghiali è particolarmente preoccupante, poiché questi animali fungono da vettori incontrollabili, aumentando il rischio di contaminazione degli allevamenti.
Le autorità continuano a implementare misure di contenimento per arginare la diffusione del virus, tra cui zone di restrizione, intensificazione della sorveglianza e abbattimenti mirati di cinghiali. Tuttavia, la crescente positività in nuove aree, come quella di Castiglione Chiavarese, evidenzia la necessità di ulteriori sforzi per prevenire l’espansione del contagio.
L’Istituto Zooprofilattico e le autorità regionali hanno ribadito l'importanza della collaborazione tra agricoltori, allevatori, cacciatori e cittadini per monitorare e segnalare tempestivamente eventuali nuovi casi di Peste Suina Africana. Solo un intervento coordinato potrà limitare l'impatto di questa epidemia sulle comunità locali e sull'economia regionale.
La situazione rimane sotto stretta osservazione, con l'obiettivo di arginare una crisi che, dalla fine del 2021, ha già lasciato un segno profondo sul territorio e sull’allevamento suinicolo.
La diffusione del virus nei cinghiali è particolarmente preoccupante, poiché questi animali fungono da vettori incontrollabili, aumentando il rischio di contaminazione degli allevamenti
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