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03 Gennaio 2025 - 19:18
Morti bianche (foto di repertorio)
È Francesco Stella, operaio 38enne di Lamezia Terme, la prima vittima sul lavoro del 2025 in Italia. La tragedia si è consumata nell'area industriale di San Pietro Lametino, dove l'uomo stava lavorando su un'impalcatura all'interno di un'azienda produttrice di profilati. Stella è precipitato da un'altezza di sei metri, riportando traumi fatali che non hanno lasciato scampo, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118.
La Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sotto la direzione del sostituto procuratore Giuseppe Falcone e del Procuratore Salvatore Curcio, ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. È stato disposto il sequestro dell'area dell'incidente e l'autopsia sul corpo della vittima. Le indagini sono affidate al Commissariato della polizia di Stato e al personale dello Spisal, con l'obiettivo di verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche sul cantiere.
Questo tragico episodio si aggiunge al drammatico elenco delle vittime sul lavoro in Italia. Solo poche ore dopo, nel Barese, un altro operaio è morto schiacciato dall'automezzo che stava manovrando. L'uomo, 59 anni, lavorava in un'azienda agricola.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di Capodanno aveva sottolineato l'importanza della sicurezza sul lavoro, lanciando un appello deciso: "Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali, tutti, si possono e si devono prevenire."
Il 2024 si è concluso con un bilancio pesantissimo: stragi come quella di Firenze, il 16 febbraio, dove il crollo di una struttura in cemento in un cantiere Esselunga ha causato la morte di quattro operai e un autotrasportatore, o l’esplosione della turbina in una centrale elettrica Enel a Suviana, nell’appennino bolognese, che ha tolto la vita a sette persone il 9 aprile. Altre tragedie sono avvenute a Casteldaccia, in Sicilia, dove cinque operai sono morti all'interno di una fogna, e a Calenzano, in provincia di Firenze, il 9 dicembre, con l’esplosione in un deposito di carburanti Eni che ha ucciso cinque lavoratori.
Questi eventi sottolineano la necessità di un impegno concreto e di un rafforzamento delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. Troppi incidenti, troppe vite spezzate: un fenomeno che non può più essere tollerato.
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