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La Voce degli animali
01 Gennaio 2025 - 11:34
La notte di Capodanno si è tinta di dolore a Brusasco dove il fragore dei fuochi d’artificio ha spento per sempre la vita di Wilde, un gufo africano di appena tre anni.
Alle 00:25, mentre il cielo esplodeva di luci e colori, Wilde è morto di infarto.
La causa? Probabilmente il frastuono assordante dei botti, che hanno trasformato un momento di festa in un tragico epilogo. La sua proprietaria, Giada Contratto, sconvolta e amareggiata, ha affidato il suo dolore a un messaggio duro e diretto, che risuona come un grido di denuncia contro l’irresponsabilità di chi ignora le conseguenze delle proprie azioni:
"Ringrazio tutti coloro che hanno arricchito i nostri cieli di colori e il nostro silenzio di rumore! Il mio 2025 è iniziato di m… grazie a voi che fregandovene di tutto ciò che avete attorno avete avuto i vostri 15 minuti di divertimento!"
Parole che vanno oltre il lutto personale, puntando il dito contro un problema ben più grande: il mancato rispetto per gli animali, l’ambiente e le regole. A Brusasco, come in molti comuni, i botti erano ufficialmente vietati. Le autorità locali avevano emesso ordinanze precise, ricordando che i fuochi d’artificio rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica e per il benessere degli animali. Ma, come accade troppo spesso, i divieti sono stati ampiamente ignorati. Il rumore è cominciato ben prima della mezzanotte, raggiungendo il culmine proprio mentre Wilde crollava sotto il peso dello stress.
Questo episodio pone interrogativi sulla reale efficacia di queste ordinanze e sull’impegno delle autorità nel farle rispettare. Ma, più di tutto, mette in discussione il senso di responsabilità di chi sceglie deliberatamente di infrangere le regole. La tragica morte di Wilde non è un caso isolato: ogni anno, centinaia di animali domestici e selvatici subiscono le conseguenze dei festeggiamenti rumorosi. Molti si smarriscono, altri restano feriti, e alcuni – come Wilde – non sopravvivono al terrore. Gli animali, con il loro udito particolarmente sensibile, vivono i rumori forti come un vero e proprio attacco. Il cuore del piccolo gufo non ha retto a quel caos improvviso, diventando simbolo di una tragedia evitabile.
Nel suo messaggio di addio, la proprietaria di Wilde ha lanciato un invito provocatorio, ma pieno di significato:
"Adesso, oltre che ai botti, fate guardare bene questa foto ai vostri bimbi e spiegategli che devono essere orgogliosi di voi! Vi auguro un anno pieno di gioia come quella che ho provato io stasera."
Un appello che chiede di trasformare questa tragedia in una lezione di civiltà e rispetto, affinché nessun altro animale debba pagare con la vita il prezzo dei nostri festeggiamenti.
La morte di Wilde potrebbe segnare un punto di svolta per Brusasco e per tutte quelle comunità che ogni anno affrontano episodi simili. L’introduzione di sanzioni più severe e di campagne di sensibilizzazione potrebbe aiutare a prevenire tragedie future.
Ma il vero cambiamento deve partire dai cittadini. È il momento di ripensare le nostre tradizioni, scegliendo modi più sostenibili e rispettosi per celebrare le festività. La luce di un fuoco d’artificio dura solo pochi istanti, ma il dolore che può causare resta impresso per sempre.
La tragedia di Wilde ci ricorda che ogni azione ha conseguenze. E che rispettare la vita, in tutte le sue forme, è il primo passo verso un mondo davvero più luminoso.
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