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Un Albero speciale con 600 presine colorate realizzate dalle ospiti della casa di riposo e dalla comunità

In piazza San Pietro, tra il freddo pungente dell’inverno e il calore delle luci natalizie, troneggia un albero di Natale unico

Brusasco

L'albero di Natale fatto con 600 persine

Ci sono momenti in cui la magia del Natale non si limita a decorare le strade con luci scintillanti o riempire le piazze di alberi imponenti, ma va oltre, toccando il cuore di chi partecipa e coinvolgendo l’intera comunità in un progetto che racconta storie di mani operose e cuori generosi. È ciò che è successo quest’anno a Brusasco, dove un albero di Natale molto speciale è diventato il simbolo di unione, creatività e inclusione. 

In piazza San Pietro, tra il freddo pungente dell’inverno e il calore delle luci natalizie, troneggia un albero di Natale unico nel suo genere: è stato creato con 600 presine colorate all’uncinetto, tutte realizzate a mano. Ogni presina racconta una storia, ogni filo intrecciato è un simbolo di collaborazione. 

Il sindaco Gulio Bosso con Giuseppina Frola

“Già nella scorsa primavera avevamo iniziato a pensare a un progetto che potesse caratterizzare il Natale 2024 in modo speciale e, soprattutto, inclusivo,” racconta il sindaco Giulio Bosso.

“Discutendo con gli amministratori e con mia moglie Isabella, abbiamo deciso di creare un albero di Natale diverso, coinvolgendo l’intera comunità. Fin da subito abbiamo proposto di collaborare con le ospiti della Casa di Riposo ‘San Luigi,’ una proposta accolta con entusiasmo dalla presidente Giuseppina Frola e dalla direttrice Rosy Bonacci.” 

Il lavoro è iniziato con lentezza e precisione. Le prime presine sono state realizzate in primavera, un’attività che ha permesso alle ospiti della Casa di Riposo di riscoprire una tradizione artigianale e, soprattutto, di sentirsi protagoniste attive nella vita del paese. Tra le mani esperte di Milena Audisio, Carmela Villari, Maria Villa e Maria Cignetti, sono nate piccole opere d’arte che, punto dopo punto, hanno dato vita a un progetto collettivo. 

Ma il progetto non si è fermato lì. La comunità intera ha risposto con entusiasmo. Gli Alpini di Brusasco hanno costruito la solida struttura portante dell’albero, valutando diverse soluzioni per garantire stabilità e funzionalità. A loro si sono aggiunti volontarie e volontari che hanno contribuito non solo con le mani, ma anche con il cuore, cucendo ogni presina con pazienza e dedizione. Persino dal vicino comune di Scurzolengo, noto per la tradizione dell’uncinetto, sono arrivate artigiane pronte a dare una mano: “Un grazie speciale va a Maria Antonietta, Isabella e Angela,” aggiunge Bosso, “che nella fase finale hanno lavorato senza sosta per cucire tutte le presine una ad una sulla struttura.” 

 Ogni passaggio del progetto è stato un lavoro di squadra, dal recupero della lana dimenticata nei cassetti alla progettazione di una struttura in grado di accogliere centinaia di “mattonelle colorate.” “L’aspetto ecologico è stato fondamentale,” continua il sindaco. “Abbiamo evitato di abbattere un abete e riutilizzato materiali che altrimenti sarebbero rimasti inutilizzati. Questo albero non è solo bello, è anche sostenibile.” 

L’inaugurazione, avvenuta domenica, è stata un momento di grande emozione. La piazza si è riempita di cittadini che, con orgoglio, hanno ammirato l’opera collettiva. “È stato un momento di festa, ma anche di commozione. C’erano abbracci, sorrisi e tanta gratitudine verso le ospiti della Casa di Riposo, gli Alpini, i volontari e tutti coloro che hanno partecipato,” ricorda il sindaco. 

Ma qual è il messaggio che questo albero vuole trasmettere? “Inclusione e collaborazione,” risponde Bosso senza esitazione. “Abbiamo voluto dimostrare che chiunque, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione, può essere utile alla comunità. Ogni presina è un simbolo: da sola è un piccolo pezzo di tessuto, ma insieme alle altre crea qualcosa di grande, bello e significativo. Proprio come la nostra comunità.” 

L’albero non è solo una decorazione, ma un simbolo di unità e speranza. Ogni giorno, cittadini e visitatori si fermano ad ammirarlo, lo fotografano, leggono le storie delle donne che lo hanno creato. E mentre le luci natalizie brillano sulle sue 600 presine, il messaggio di Brusasco si diffonde: insieme si possono fare cose straordinarie. 

“Quest’anno abbiamo dimostrato che la nostra comunità è viva, attiva e pronta a mettersi in gioco per qualcosa di più grande,” conclude Bosso. “L’auspicio per il prossimo anno è di ampliare il progetto, coinvolgendo ancora più persone, magari anche le scuole. Perché ogni filo intrecciato con amore è un passo verso una comunità più unita e solidale.”

Un Natale che Brusasco ricorderà a lungo: fatto di calore, colori e mani intrecciate in un gesto di speranza e collaborazione. 

I collaboratori per la realizzazione dell'Albero di Natale


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