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29 Dicembre 2024 - 22:56
Apriti Sesamo. Apriti S-e-s-a-m-o. APRITI SESAMO!!! Nulla da fare. La porta dell’ascensore rimane chiusa. Sembra quasi di sentirla: “Lasciate ogni speranza o voi che passate”. Benvenuti al Movicentro di Ivrea, dove l’unica certezza è che, se vuoi attraversare la ferrovia, ti serve tanta buona volontà e magari un pizzico di forma fisica. Va bene se sei giovane e atletico. Ma chi ha qualche anno in più? Chi si appoggia a un bastone? E chi si muove su una sedia a rotelle?
Qualche settimana fa è stato Ivano Doretto, dell’Associazione Sclerosi Multipla Canavesana, a denunciare questa situazione ormai insostenibile. In una mail inviata ai giornali, ha raccontato le sue difficoltà e rispolverato l’episodio drammatico capitato qualche giorno prima, quando una donna di 79 anni è rimasta bloccata nell’ascensore, svenuta dalla paura dopo minuti interminabili di panico. Una storia che avrebbe dovuto far riflettere. E invece, tutto tace.
Ah, gli ascensori! Una vera croce per l’Amministrazione comunale. Se ne aggiusta uno, se ne rompe un altro. A turno sono protagonisti di guasti quello dell’ospedale, quello del Municipio o, come in questo caso, quelli del Movicentro. Dal Palazzo, ogni tanto, arriva una spiegazione: “Colpa dell’inciviltà”, “Colpa dei tempi di consegna dei ricambi…”, “Colpa dell’uso!”. Già, perché la colpa è sempre altrove.
La verità è un’altra, e riguarda i costi.
Ogni volta manca un pezzo di ricambio. Ogni volta bisogna costruire una determinazione dirigenziale per affidare la manutenzione. Ma davvero non esiste un contratto che consenta di risolvere il problema con una semplice telefonata? Un tecnico che intervenga in poche ore, come succede in tante altre città con ascensori? Certo che esiste, ma qui a Ivrea, l’Amministrazione comunale lo giudica troppo caro. Quanto costerebbe non lo sappiamo. 100 mila euro all’anno? 200 mila euro? Boh! Una cifra davvero insostenibile? Insostenibile quanto i cittadini in ostaggio?
La verità è che gli ascensori devono funzionare sempre e quando si guastano dovrebbero essere riparati in poche ore. Punto
Il problema di fondo? C’è che si diventa amministratori e si perde il senso del “buon padre di famiglia”. Si dimentica che prima di tutto bisogna garantire i servizi essenziali. Le manutenzioni dovrebbero avere la priorità su feste, concerti e manifestazioni culturali. Come in una famiglia: se il tetto perde acqua, non si compra una macchina nuova. Se i conti non tornano, si rinuncia al cinema e alla pizza.
Con gli ascensori abbiamo oramai oltrepassato il limite della decenza che non si può più tollerare.
La speranza è che nel 2025 l’Amministrazione comunale trovi finalmente il coraggio di sottoscrivere un contratto di pronto intervento, costi quel che costi. Sarebbe un segnale di buon senso. E, soprattutto, di rispetto verso i cittadini.
Insomma, è ora di cambiare passo. O di lasciar posto a chi sa davvero far funzionare gli ascensori.
LA VOCE DEL CANAVESE
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