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28 Dicembre 2024 - 07:57
Elisa Ghion di Monteu da Po e la sua Cassia
"Non sparate i botti di Capodanno!". L'appello della sindaca tocca i cuori di tutti, nel chivassese.
Monteu da Po è un piccolo paese della provincia orientale di Torino, abitato da circa mille persone. Qui, in una comunità che si stringe attorno a valori semplici e autentici, la sindaca Elisa Ghion ha deciso di lanciare un appello che va oltre il territorio comunale, toccando le corde più profonde di chiunque ami e rispetti gli animali.
Con l’avvicinarsi della notte di Capodanno, momento simbolo di festeggiamenti, la sindaca chiede ai suoi concittadini di rinunciare ai tradizionali “botti”. Non lo fa solo da amministratrice attenta, ma anche da persona che vive quotidianamente l’amore per gli animali, condividendo la vita con Cassia, una dolcissima cagnolina di quasi due anni, adottata da un canile in provincia di Potenza. “Per me è tutta la mia famiglia”, racconta. Cassia non è solo un animale domestico, ma una presenza costante, persino nelle occasioni pubbliche e in Comune, dove il legame speciale tra di loro non passa inosservato.
Nell'appello rivolto alla comunità, la sindaca parla con il cuore: “Cari concittadini, mi rivolgo a tutti Voi in occasione dei festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno, chiedendoVi di evitare, o almeno di limitare, l’utilizzo dei ‘botti’. Non si assiste più a brevi spettacoli pirotecnici, ma a vere e proprie simulazioni di guerriglia, con scoppi privi di ogni significato che non riconducono di certo a momenti di allegria per salutare il nuovo anno”.
Elisa Ghion sindaca di Monteu da Po
Queste parole racchiudono un messaggio universale: la festa non può trasformarsi in sofferenza per chi condivide con noi il pianeta. I botti spaventano a morte gli animali, provocando reazioni che spesso si traducono in fughe disperate, smarrimenti o, peggio ancora, tragedie. “Vi invito pertanto a tenere tutti un comportamento rispettoso ed educato verso il nostro territorio, verso tutti i concittadini e nei confronti dei nostri amici animali”, continua la sindaca, ricordando che i festeggiamenti dovrebbero essere sinonimo di gioia, non di pericolo.
L’appello si conclude con un augurio semplice e sincero: “BUON 2025 A TUTTI!”.
Dietro queste righe c’è una riflessione profonda che invita ognuno di noi a chiedersi quale significato attribuiamo alle nostre tradizioni. Rinunciare ai botti non significa spegnere l’entusiasmo, ma accendere una consapevolezza nuova, quella che un gesto può fare la differenza per chi non ha voce per chiedere aiuto. È un piccolo passo per costruire un futuro più empatico, più rispettoso, più umano. E se una comunità di mille anime può provarci, perché non possiamo farlo tutti?
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