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La voce degli animali
21 Dicembre 2024 - 18:17
Dora
Da cinque giorni Dora, una dolcissima meticcia di dodici anni, manca da casa. La sua è una scomparsa che pesa come un macigno sul cuore dei suoi anziani padroni, che non smettono di cercarla disperatamente. Tutto è iniziato quando un petardo esploso nel Parco Michelotti di Torino ha stravolto la pace. Terrorizzata, Dora è fuggita lontano, e da allora il quartiere vive nell’ansia di riportarla a casa.
Dora non è solo una cagnolina: è una compagna di vita, un legame profondo fatto di passeggiate, carezze e sguardi pieni d’amore. L’ultima volta è stata avvistata in via Monferrato, mentre si dirigeva verso la collina, ma i giorni passano e le speranze, benché tenaci, cominciano a lasciare spazio all’angoscia. La comunità si è mobilitata come mai prima d’ora: volontari, amici, conoscenti e perfino passanti si sono uniti ai padroni per cercarla. Armati di torce, volantini e soprattutto di un’enorme determinazione, stanno battendo ogni angolo della zona, senza arrendersi al freddo o alla stanchezza.
Il Natale si avvicina, ma per chi sta vivendo questa storia di paura e speranza, il clima festivo sembra lontano. A pesare è anche l’insensatezza di una tradizione che ogni anno provoca tragedie simili. “Perché continuare a far esplodere petardi e botti, quando sappiamo quanto dolore causano agli animali?”, si chiedono in molti. I rumori assordanti scatenano terrore puro in creature come Dora, che non riescono a comprendere cosa stia accadendo. Corrono, fuggono, si perdono, spesso senza riuscire più a ritrovare la strada di casa.
Dora, taglia media, pelo nero-grigio, ha una medaglietta e un microchip. Se qualcuno la vedesse, può contattare il numero 347.1848624. Ogni segnalazione è preziosa, ogni avvistamento può fare la differenza. Nel frattempo, la sua storia ci porta a riflettere su quanto poco rispettiamo gli animali e su come le nostre tradizioni, apparentemente innocue, possano trasformarsi in incubi per i più indifesi.
In questo quartiere, però, la speranza non è mai venuta meno. “Dora è una di noi”, ripetono i vicini, decisi a non arrendersi finché non sarà al sicuro tra le braccia dei suoi padroni. La solidarietà dimostrata è commovente, un raggio di luce in giorni difficili. Ogni giorno porta con sé nuove ricerche, nuovi tentativi, nuove preghiere. Ogni notte, la paura di sapere che Dora è là fuori, da sola, spinge tutti a moltiplicare gli sforzi.
E allora, in questo Natale, forse dovremmo fermarci a riflettere. Il regalo più grande non è un oggetto, ma un gesto di amore. Adottare un animale anziano, come Dora, o semplicemente dedicare tempo e risorse a chi ne ha bisogno, può cambiare la vita non solo a loro, ma anche a noi. Perché alla fine, ogni creatura merita di essere amata, rispettata, protetta.
Dora, ovunque tu sia, tornerai a casa. Una città intera ti aspetta.
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