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Cronaca

E' morto Gian Paolo Ormezzano: il maestro del giornalismo sportivo italiano

Il giornalismo sportivo italiano perde uno dei suoi maestri. Penna storica di Tuttosport e La Stampa, ha saputo raccontare lo sport e la vita con passione e competenza, lasciando un’eredità indelebile

Addio a Gian Paolo Ormezzano: Il Cantore del Toro che Ha Lasciato un Vuoto Incolmabile

Addio a Gian Paolo Ormezzano: Il Cantore del Toro che Ha Lasciato un Vuoto Incolmabile

È morto Gian Paolo Ormezzano, un nome che non ha bisogno di presentazioni per chiunque abbia amato il giornalismo sportivo italiano. Con la sua scomparsa, avvenuta il 27 dicembre 2024 all’età di 89 anni, Torino e il mondo del giornalismo perdono una figura iconica, un maestro capace di trasformare il racconto sportivo in vera arte narrativa.

Nato a Torino il 17 settembre 1935, Ormezzano ha attraversato la storia del giornalismo sportivo come una delle sue voci più autorevoli e amate. Non era solo un cronista: era un narratore innamorato della vita, dello sport e del suo amatissimo Torino Calcio. Penna storica di Tuttosport, La Stampa e del Guerin Sportivo, ha saputo raccontare il calcio con passione e competenza, portando il suo stile unico nelle case di milioni di lettori.

Ma Ormezzano non era solo calcio. La sua carriera ha toccato eventi di portata mondiale, dal celebre sbarco sulla Luna del 1969, che seguì direttamente da Cape Canaveral, fino alle cronache dei grandi eventi sportivi internazionali. Era un giornalista a tutto campo, capace di raccontare una partita con lo stesso rigore e intensità con cui descriveva momenti che hanno cambiato la storia.

Il suo legame con il Torino e la città sabauda era indissolubile. Ormezzano non era solo un tifoso granata, ma un cantore della squadra e della città. La sua "Bibbia della fede granata", scritta con il figlio Timothy, è diventata un riferimento per chiunque voglia comprendere l’anima del Toro. La sua capacità di trasformare la passione calcistica in un linguaggio universale ha segnato un’epoca.

La sua morte, avvenuta nella sua casa di via Sismonda a Torino, lascia un vuoto incolmabile. “Da qualche tempo non stava bene, ma a Natale lo abbiamo avuto con noi e ha potuto salutare tutti i suoi amici più cari”, ha raccontato il figlio Timothy, visibilmente commosso. Una vita dedicata al racconto, un uomo che fino all’ultimo ha saputo circondarsi di affetti sinceri e amicizie durature.

Oggi Torino e il mondo del giornalismo piangono uno dei suoi protagonisti più grandi. Le sue parole hanno ispirato generazioni di cronisti, dimostrando che la passione può convivere con l’integrità professionale. Le sue opere, sempre brillanti e mai banali, continueranno a far riflettere ed emozionare chiunque ami lo sport e la scrittura.

Insomma, Gian Paolo Ormezzano non era solo un giornalista: era una leggenda vivente. La sua scomparsa segna la fine di un’era, ma le sue parole resteranno un faro per chiunque voglia raccontare lo sport con profondità e umanità. Un uomo che ha saputo trasformare il calcio in poesia e il giornalismo in un’arte.

«Chi ama lo sport aspettava i suoi commenti sempre ironici e a volte provocatori ma di grande intelligenza. Con Ormezzano se ne va un pezzo di cultura sportiva e di letteratura giornalistica. Un osservatore insuperabile della vita, che con stile acuto ci ha insegnato a vedere oltre il risultato. Alla sua famiglia va il nostro pensiero più affettuoso e la vicinanza in questo momento di grande dolore. A noi resta il privilegio di averlo letto, di aver imparato dalla sua capacità di osservare il mondo con acume, passione e un'ironia mai banale», così l’assessore regionale allo Sport, Marina Chiarelli .

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