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Cittadinanza onoraria a Barba e Varley: Chivasso celebra il teatro rivoluzionario

Arterie e il riconoscimento ai maestri dell’Odin Teatret, simbolo di inclusione e trasformazione culturale

Eugenio Barba e Julia Varley

Eugenio Barba e Julia Varley

Il 14 dicembre 2024, nell’ambito del festival teatrale diffuso Arterie, la città di Chivasso ha conferito la cittadinanza onoraria a Eugenio Barba e Julia Varley. La cerimonia si è svolta presso l’Aula Consiliare di Palazzo Santa Chiara, durante il convegno La centralità della periferia, organizzato con il sostegno del Teatro a Canone e in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura. L’iniziativa ha celebrato i 60 anni dell’Odin Teatret, la compagnia fondata da Barba, riconosciuta come una pietra miliare del teatro contemporaneo.

Fondato nel 1964 da Eugenio Barba, l’Odin Teatret ha rivoluzionato il concetto di teatro di gruppo, ispirandosi agli insegnamenti di Jerzy Grotowski e promuovendo una pratica teatrale transculturale. Nato a Gallipoli nel 1936, Barba ha costruito un percorso straordinario: da marinaio in Norvegia a regista e innovatore del teatro. Dopo aver abbandonato la Scuola Teatrale di Varsavia, è approdato a Opole, dove ha lavorato al fianco di Grotowski. Nel 1966, Barba ha trasferito la compagnia a Holstebro, in Danimarca, trasformandola in un centro di ricerca e sperimentazione artistica di rilevanza mondiale. Tra i suoi riconoscimenti spicca il prestigioso Premio Sonning, conferito a personalità come Winston Churchill e Leonard Bernstein.

Julia Varley, classe 1954, è un’attrice, regista e pedagoga di origini londinesi che dal 1973 fa parte dell’Odin Teatret. Figura chiave del Magdalena Project, una rete internazionale di donne nel teatro, Varley ha fondato l’associazione Transit Next Forum per promuovere il dialogo artistico e culturale. “Il teatro è un potente strumento di emancipazione,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di dare voce alle donne attraverso l’arte.

Il riconoscimento a Barba e Varley è stato reso possibile grazie al lavoro del Teatro a Canone, una compagnia nata nel 2008 a Chivasso sotto la guida di Luca Vonella. Regista e pedagogo, Vonella si ispira al modello dell’Odin Teatret, promuovendo un teatro inclusivo che coinvolge migranti, donne vittime di violenza e altre categorie fragili. “Trasformare il dolore in bellezza e poesia è il nostro obiettivo”, ha spiegato Vonella, che collabora con l’associazione Punto a Capo per offrire laboratori creativi.

Il nome Teatro a Canone richiama il celebre Canone in Re Maggiore di Johann Pachelbel, simbolo di armonia e varietà, principi che guidano la compagnia. La co-direttrice del Festival Arterie  Chiara Crupi, dottoressa di ricerca e film-maker, rappresenta il trait d'union tra il Teatro a Canone e l’Odin Teatret. Il contributo del Teatro a Canone, composto oltre da Vonella e Crupi, dall'attrice e scenografa Anna Fantozzi ( partecipe a due incontri del Magdalena Project in Spagna, precisamente ad Ayllon, nel 2021 e 2022, curati dall'attrice e regista Viviana Bovini di Residui Teatro), e dall'attore Lucio Barbati, in collaborazione con Julia Varley e il Magdalena Project  ha portato a Chivasso il festival Transit, un evento che esplora il ruolo delle donne nell’arte teatrale.

Durante le giornate di Arterie, dal 14 al 18 dicembre, il pubblico ha potuto assistere a spettacoli, proiezioni e conferenze che hanno messo in luce l’impatto sociale e culturale del teatro. “L’arte ci aiuta a restare umani,” ha dichiarato Crupi, presentando un documentario sul Magdalena Project. La prossima edizione del Mini-Transit si terrà dal 4 all’11 agosto 2025 a Vinderup, in Danimarca, a testimonianza di un legame indissolubile tra tradizione e innovazione.

L’evento ha riaffermato il teatro come strumento di resistenza e trasformazione, un linguaggio universale capace di dare voce a chi non l’ha mai avuta. I quattro giorni di Arterie hanno evidenziato come il teatro possa essere un catalizzatore di dialogo e inclusione, affrontando temi complessi come l’emarginazione sociale e la violenza di genere. Eugenio Barba e Julia Varley hanno ribadito l'importanza di un teatro che non sia solo rappresentazione, ma anche azione e riflessione sociale.

Barba, con il suo approccio transculturale, ha sottolineato come il teatro possa creare connessioni profonde tra culture diverse, mentre Varley ha messo l’accento sulla necessità di dare spazio alle voci femminili. Il Magdalena Project rappresenta un esempio concreto di questo impegno, offrendo un network internazionale di donne impegnate nell’arte teatrale e sociale.

Il contributo del Teatro a Canone di Luca Vonella, Chiara Crupi, Anna Fantozzi e Lucio Barbati è stato fondamentale per portare questa esperienza a Chivasso. Attraverso il festival Arterie, hanno saputo creare uno spazio di incontro tra tradizione e innovazione, coinvolgendo artisti e spettatori in un dialogo creativo e trasformativo. La loro collaborazione con realtà come il Magdalena Project e il Transit Forum dimostra come il teatro possa essere un potente strumento di cambiamento, capace di abbattere barriere culturali e sociali.

Questo evento ha lasciato un segno profondo nella comunità locale, riaffermando il valore del teatro come mezzo per esplorare e affrontare le sfide della contemporaneità. La cittadinanza onoraria a Eugenio Barba e Julia Varley è un riconoscimento non solo al loro straordinario percorso artistico, ma anche al loro impegno nel promuovere un teatro inclusivo e rivoluzionario. “Il teatro è una forma di resistenza”, ha concluso Varley, “ma è anche un atto di speranza, un modo per ricordarci che possiamo immaginare e costruire un mondo migliore”.

Da sinistra a destra: Eugenio Barba, Julia Varley, Anna Fantozzi, Luca Vonella e Chiara Crupi (Teatro a Canone)

Un momento di incontro con Eugenio Barba

Jill Greenhalgh, una delle co-fondatrici del Magdalena Project che prende ispirazione dalle vicende e dalla rivalutazione della figura cristiana di Maria Maddalena 

Chiara Crupi e il suo film sul Festival Transit 

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