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Cronaca

In lacrime per "Piero il Meccanico" del Canavese

Si è spento all'età di 64 anni. Era una figura di riferimento per il paese

Pont Canavese

Piero Silvestri, 64 anni, conosciuto da tutti come “Piero il Meccanico”

Pont ha perso un altro cittadino in ancor giovane età  e non è stato certo il primo in quest’anno che si sta concludendo. 

La scorsa settimana è toccato a Piero Silvestri, 64 anni, conosciuto da tutti come “Piero il Meccanico”. Una definizione che non riguardava solo la sua professione ma il suo stesso modo di essere visto che  per lui riparare le auto non era un semplice mestiere, un modo per guadagnarsi la vita, ma una passione viscerale. Aveva aperto l’ officina “A.G.S.” solo nel 2000 – fino ad allora aveva lavorato in fabbrica, prima in una piccola azienda poi alla LIRI – ma il suo sogno era sempre stato quello. Gli piaceva cercare i guasti, capire  quali ne fossero le cause e, nel caso, ingegnarsi a trovare soluzioni fantasiose per rimettere in sesto un veicolo che non voleva saperne di ripartire. 

La sua passione per i mezzi a  motore non era infatti desiderio di possedere auto nuove o di pregio, come in genere succede. Erano quelle vecchie ad affascinarlo, bisognose di interventi continui che mettevano alla prova le sue capacità: smontare e rimontare, cercare chissà dove il pezzo da sostituire che non si riusciva più a trovare e la soddisfazione di riuscirci. Amava le vetture d’epoca e partecipava alle manifestazioni portandosi dietro i figli anche quand’erano piccoli: non ha avuto torto perché il secondogenito Fabio ha ereditato le stesse capacità e gli stessi interessi e fin da bambino passava più tempo in officina che sui libri di scuola. 

Con la moglie Flora, sposata nel 1989, formava una coppia affiatata, che condivideva obiettivi ed interessi ed anche la stessa  noncuranza verso l’esteriorità. Con i tre figli (Gabriella, il già citato Fabio e Sabrina) aveva un rapporto sereno, senza conflittualità. In una <lettera> che hanno chiesto al parroco don Vallero di leggere al termine della cerimonia funebre lo definiscono “socievole e buono, solare e chiacchierone. Non litigavi mai con nessuno e, se capitava qualche discussione in famiglia, dopo due secondi bussavi alla porta con qualche scusa assurda per fare pace, perché non eri capace di portare rancore”. Proseguono ringraziandolo “per tutto quello che hai fatto per noi, per  non esserti mai abbattuto e lamentato nonostante le difficoltà, anzi hai sempre saputo apprezzare ed amare quello che avevi, che fosse tanto o poco non importava e, insieme con mamma, hai reso la nostra infanzia ricca e spensierata. Ci hai regalato tanti bellissimi ricordi di vita semplice, ma vera. I nostri viaggi con il camper di cui andavi tanto orgoglioso, la domenica al cinema quando eravamo piccoli, le partite a carte, i sabati in cui facevamo la pizza tutti insieme”. Ricordano anche la disponibilità a soddisfare i loro desideri come la volta in cui, tornato dal lavoro alle sette di sera, era subito ripartito col camper alla volta di Milano per portare la figlia maggiore ad un concerto cui teneva tanto. 

Disponibile lo era anche con i suoi clienti e con i colleghi, sempre pronto a dare un consiglio senza farsi bloccare da gelosie professionali. 

Tanta è stata la partecipazione sia al rosario che al funerale e si percepiva che ha lasciato un vuoto non solo tra i familiari: oltre alla moglie e ai figli, ci sono il fratello Enrico e la mamma Angela, quasi  novantenne, che da qualche anno aveva preso a vivere con sé e che si trova oggi a doverlo piangere. Lascia anche due nipotine alle quali era legatissimo: Evelyn di tre anni e mezzo e Coraline di pochi mesi. “Avresti amato vederle crescere – si legge ancora nella <lettera> citata - goderti un po’ di riposo  e qualche viaggio in più con mamma, eppure siamo convinti che non vorresti vederci tristi, a te non piaceva la tristezza, preferivi un sorriso e un pensiero positivo. Hai lavorato tanto e le cose spesso non sono andate come avresti voluto però non hai mai avuto rimpianti. Per molti sei e resterai Piero il Meccanico e chissà, forse troverai qualche macchina che ha bisogno di essere aggiustata anche lassù in Paradiso

Se capitasse sarebbe pronto: com’era suo desiderio, non è stato sepolto con un abito da cerimonia ma con la tuta da lavoro e il cappellino in mano. 

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