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Tragedia a Calenzano: esplosione nel deposito Eni, due morti e tre dispersi

Evacuate 15 aziende e attivato un alert di emergenza per un raggio di 5 chilometri

Tragedia a Calenzano

Tragedia a Calenzano: esplosione nel deposito Eni, due morti e tre dispersi

Una violenta esplosione ha sconvolto la raffineria Eni a Calenzano, vicino Firenze, causando due morti, nove feriti – di cui due in condizioni critiche – e tre dispersi. L’incidente, avvenuto intorno alle 10:22 di questa mattina, si è verificato durante le operazioni di ricarica delle autobotti e ha generato una colonna di fumo nero visibile anche dai comuni vicini.
Secondo le autorità, l’incendio è stato contenuto rapidamente dai vigili del fuoco, evitando che le fiamme raggiungessero i depositi vicini.

Secondo una prima ricostruzione, la deflagrazione è stata causata dalla perdita di liquido durante il rifornimento di carburante. La zona interessata è stata immediatamente posta sotto sequestro e i tecnici dell’Agenzia Regionale Toscana per la Protezione Ambientale (Arpat) stanno monitorando la qualità dell’aria e i potenziali rischi ambientali.

Sul posto è intervenuto anche il Dipartimento della Protezione Civile, che ha attivato un alert per un raggio di 5 chilometri, invitando i cittadini a tenere chiuse le finestre e a non avvicinarsi all’area. La circolazione ferroviaria sulle linee Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia è stata temporaneamente interrotta, causando rallentamenti significativi.

Uno dei feriti, un uomo di 50 anni, ha raccontato: "Non ho mai visto niente del genere nella mia vita, sembrava ci avesse attraversato un tuono. Non abbiamo capito cosa fosse successo, tutto è accaduto in pochi secondi. L’esplosione è stata così forte da farci saltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio. I vetri si sono sfondati e ci hanno ferito. È stata l’esperienza più traumatica della mia vita. Sono ancora stordito".

Altri operai hanno descritto scene apocalittiche: "Abbiamo udito un’esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra. Qualcuno ha pensato che fosse una bomba, come in guerra".

Le vittime e i dispersi, tutti operai tra i 45 e i 62 anni, sono stati identificati. Tra loro si contano un operaio originario di Catania di 57 anni, uno di Napoli di 62 anni, uno di Novara di 49 anni, uno nato in Germania ma residente in Italia di 45 anni, e uno di Matera di 45 anni. Uno dei corpi è già stato recuperato, mentre le ricerche continuano per gli altri dispersi.

Rischi ambientali e sanitari

La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha espresso preoccupazione per le ricadute sulla salute e sull’ambiente: "La nube di fumo nero sprigionata è potenzialmente pericolosa, contenendo sostanze tossiche come monossido di carbonio, diossine, furani, e particolato fine (PM10 e PM2.5). Questi composti possono avere effetti acuti e cronici sull’uomo, oltre a contaminare suolo e acqua".
La SIMA consiglia ai residenti di rimanere al chiuso, evitare attività all’aperto e monitorare eventuali sintomi respiratori.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha rassicurato: "La situazione è sotto controllo. Le fiamme sono state spente e i depositi sono rimasti intatti. Le due situazioni più gravi riguardano due ustionati, uno già ricoverato a Pisa e l’altro che sarà trasferito al centro grandi ustionati. Gli altri feriti hanno riportato traumi meno gravi e sono sotto osservazione".

L’assessore regionale alla Protezione Civile, Monia Monni, ha dichiarato: "Sono state evacuate 15 aziende a scopo precauzionale. Arpat rassicura sulla qualità dell’aria, ma le verifiche ambientali sono ancora in corso".

Il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, ha annunciato l’apertura di un procedimento penale: "Dobbiamo accertare le responsabilità di questa esplosione, che ha causato la morte di due persone e il ferimento di nove. Allo stato attuale possiamo confermare che erano presenti diverse autobotti al momento dell’esplosione".

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il proprio cordoglio: "Seguo con apprensione le conseguenze di questa tragedia. Il mio pensiero va alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie, oltre che a tutti coloro che si stanno prodigando nei soccorsi".

Un’intera comunità è sotto shock per questa tragedia che ha segnato profondamente la vita di Calenzano e delle famiglie coinvolte. Le indagini faranno chiarezza, ma il dolore per le vite spezzate resterà una ferita difficile da rimarginare.

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