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Trasnova licenzia 97 lavoratori: un futuro incerto per la filiera dell’automotive

Il colosso automobilistico Stellantis licenzia 97 lavoratori Trasnova, scatenando proteste e preoccupazioni politiche

Trasnova licenzia 97 lavoratori

Trasnova licenzia 97 lavoratori: un futuro incerto per la filiera dell’automotive (foto di repertorio)

Il futuro lavorativo di 97 operai della Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, si spegne con l’annuncio dei licenziamenti collettivi, comunicato la mattina del 6 dicembre. Una decisione motivata dalla "volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere" entro il 31 dicembre. Di questi lavoratori, ben 54 sono impiegati nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, gli altri sono distribuiti tra Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi.

Il licenziamento collettivo, definito "esubero per esigenze produttive", ha portato i lavoratori alla mobilitazione: da cinque giorni bloccano l’ingresso merci dello stabilimento Stellantis di Pomigliano, provocando il fermo delle produzioni.

Nella mattinata del 6 dicembre, mentre il picchetto proseguiva, ai lavoratori sono arrivate le lettere di licenziamento.
Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive Fiom-Cgil, hanno espresso indignazione: “Diventa fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo previsto al Mimit per il 10 dicembre, ma anche una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte per garantire continuità lavorativa ai dipendenti di Trasnova”.

I sindacati evidenziano che la crisi di Trasnova è solo la punta dell’iceberg di una situazione più ampia che interessa l’intera filiera dell’automotive in Italia. “Sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi modelli produttivi e politiche di tutela per tutti i lavoratori, diretti e indiretti”, hanno ribadito.

Anche il segretario della Fim-Cisl di Torino, Rocco Cutrì, ha criticato duramente l’atteggiamento di Trasnova, definendolo “un grave atto nei confronti dei lavoratori”.

Il dramma umano: la lettera della figlia di un operaio

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Il dramma non è solo lavorativo, ma anche umano. A dare voce al dolore di queste famiglie è una lettera straziante, scritta dalla figlia di un operaio di Trasnova a Pomigliano d’Arco:

“Caro papà, quest'anno non voglio nessun regalo. Ti vedo sempre triste. Perché piangi? A Natale voglio solo una cosa: che tu ritorni ad essere il mio papà sorridente. Qualsiasi cosa accadrà io ti vorrò sempre bene”.

Queste parole, pubblicate dal consigliere comunale Vito Fiacco, hanno colpito profondamente l’opinione pubblica.
Fiacco ha sottolineato: “Dietro i 90 lavoratori della Trasnova Pomigliano ci sono 90 famiglie, molte con bambini e bambine. Nessuno merita tutto questo. Dobbiamo sostenere i compagni e le loro famiglie”.

I sindacati hanno lanciato un appello al governo, chiedendo un intervento deciso per imporre a Stellantis un cambio di rotta. Tra le richieste, oltre alla convocazione urgente del presidente di Stellantis, John Elkann, a Palazzo Chigi, figurano il rilancio industriale e la protezione dell’occupazione per tutta la filiera.

Trasnova, con sede in provincia di Frosinone, si occupa della logistica degli stabilimenti Stellantis di Pomigliano, Cassino, Melfi e Rivalta. L’azienda impiega 97 lavoratori diretti e circa 300 lavoratori in subappalto, un numero difficilmente quantificabile a causa della varietà di contratti utilizzati.

Con il tavolo al Mimit previsto per il 10 dicembre, si spera in una mediazione per garantire un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Intanto, la protesta davanti ai cancelli Stellantis prosegue, con l’intento di non lasciare che queste vite siano abbandonate all’incertezza.

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