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06 Dicembre 2024 - 11:06
Non è mai accaduto nella storia di Settimo Torinese ed è raro che capiti in uno qualsiasi dei tanti Comuni in Italia: un corteo di protesta contro una sindaca e la sua giunta. E non per qualche grande battaglia ideologica, le pensioni o contro le guerre, macché, per una questione che sembra uscita direttamente dal manuale di “Come non amministrare una città”.
La miccia? Il campo sportivo Valla, lasciato in sospeso da mesi, con l’assegnazione provvisoria che evidentemente non è poi così “provvisoria” a un’associazione di rugby nata come un fungo dopo una giornata di pioggia.
Ci aveva messo gli occhi sopra e lo voleva il River Settimo e i suoi sostenitori. Sono loro che in questi mesi hanno deciso di rompere il muro del silenzio. Scenderanno in strada sabato alle 18.30 per far sentire la loro voce. Una manifestazione che mette in discussione la gestione (o meglio, la non gestione) della città.
Perché, si sa, “palla lunga e pedalare” è una tattica che funziona solo in campo, non in politica.
Il dito è puntato sulle decisioni non prese, sulle promesse a metà, sui silenzi che risuonano più forti delle parole.
E dire che la faccenda, a voler essere sinceri, era semplice: serviva un’assegnazione provvisoria?
Si sceglieva, si deliberava in giunta, si comunicava, si agiva. Più complicata, almeno in questo caso, la tecnica dell'aumma aumma o del “non fare nulla e vedere che succede” molto utile per poi dare la colpa ai dirigenti comunali come ha fatto l'assessora Chiara Gaiola di recente.
Spoiler: succede che la gente si arrabbia e organizza cortei. Insomma, quell’aumma aumma fa girare gli zebedei.
E mentre i cittadini si preparano a marciare, la sindaca Elena Piastra pare in tutte altre faccende affaccendate. Legge copioni. Fa le prove davanti a uno specchio. “Questo vestito come mi sta? Mi mette gli stivali come in campagna elettorale?”
Manco a dirlo, si appresta a calcare un altro tipo di palcoscenico. Questa sera, infatti, parte il suo attesissimo tour tra i quartieri, una serie di spettacoli in cui ricorderà al suo pubblico chi ha il microfono in mano e farà quello che le piace fare di più: “chiacchierare”, esattamente come ai tempi del bar.
Il copione è già scritto e promette scintille. Si consiglia ai partecipanti di portare popcorn. Si racconta una città che non c’è, una sindaca che non esiste, un’amministrazione del “non fare” ma con tutti i cittadini contenti come una Pasqua, che ballano insieme ai topi, cascano e si rialzano, nel buio di una città con i lampioni rotti cercando di evitare buche, marciapiedi scassati, acqua che fuoriesce dai dalle tubature decrepite, infine, si perdono nell’erba alta e passano tutto il resto del tempo a scrivere su Facebook: “quanto sei bella e brava sindaca”, e poi in ginocchio a pregare per lei… “dacci oggi il nostro post quotidiano”.
Prima tappa: il parco Lea Garofalo, alle 18.
Il tour nei quartieri promette di essere un successo e pare sia già tutto sold out. Non perché si risolveranno i problemi, ma perché, tra applausi e strette di mano, si consolida quella narrazione politica che tanto piace agli amministratori moderni: “guardatemi, sto facendo qualcosa”.
Chissà se durante l'evento qualcuno oserà alzare la mano per chiedere della questione Valla. Magari proprio uno degli amici del River Settimo.
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