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Giudiziaria

Ivrea sotto shock: Roberto Tridello indagato per truffa milionaria

L’ex assessore e presidente della squadra femminile di calcio accusato di aver raggirato decine di persone. Tra le vittime anche l’ex senatore Cesare Pianasso. Sequestrati pc e cellulare dalla Guardia di Finanza

Roberto Tridello

Roberto Tridello

Era il compagno di squadra ideale, il tipo di persona su cui avresti giurato. Sul campo da calcio si faceva notare per la sua presenza costante, nei tornei amatoriali era l’amico su cui contare, quello che sapeva come motivare i compagni e trasmettere sicurezza.

Fuori dal campo, Roberto Tridello, 62 anni, era altrettanto rassicurante: affidabile, sempre disponibile, l’uomo perfetto a cui affidare i propri risparmi con la certezza che li avrebbe fatti fruttare. Un’immagine costruita con attenzione nel corso degli anni e che, fino a poche settimane fa, sembrava inattaccabile.

Ma qualcosa si è incrinato. Da giorni, ad Ivrea e nei dintorni non si parla d’altro: la Guardia di Finanza, su disposizione della pm Valentina Bossi, ha perquisito l’abitazione di Tridello ad Azeglio e gli uffici in cui esercitava ad Albiano d’Ivrea e Viverone. L’accusa è pesante: truffa.

I militari, che hanno sequestrato due computer e un telefono cellulare, stanno cercando di ricostruire quello che sembra essere un sistema ben architettato. Secondo le indagini, Tridello avrebbe stipulato polizze vita apparentemente riconducibili alla compagnia assicurativa Itas, nonostante non avesse più il mandato dalla società dal 2015. Per quasi un decennio, secondo l’accusa, avrebbe continuato a operare senza titolo, sfruttando la fiducia accumulata negli anni e la rete di conoscenze costruita nel tempo. Il numero delle presunte vittime è già considerevole: decine di persone avrebbero affidato i propri risparmi a Tridello, convinti di metterli al sicuro e di ottenere rendimenti vantaggiosi.

Il castello di carte sarebbe crollato solo di recente, quando diversi clienti si sono insospettiti. Al momento di riscattare le polizze, infatti, Tridello avrebbe iniziato a prendere tempo, offrendo scuse poco convincenti e rinviando le operazioni con motivazioni sempre più vaghe. La fiducia si è trasformata in sospetto e, per molti, in un vero incubo. Tra i truffati ci sarebbe chi ha investito cifre considerevoli, fino a superare il milione di euro. Un danno economico enorme che si somma alla delusione per essere stati ingannati da una persona ritenuta amica. Molti clienti si sono già rivolti agli avvocati Pio Coda, Leo Davoli e Ferdinando Ferrero per presentare denuncia e avviare le procedure legali.

Tra le vittime c’è anche un nome illustre: Cesare Pianasso, ex senatore della Lega, che ha confermato di aver presentato querela contro Tridello. «In virtù della nostra amicizia, dal 2011 all’aprile 2024, gli ho affidato diverse somme di denaro a scopo assicurativo», ha dichiarato Pianasso, tradendo l’amarezza per un tradimento personale oltre che economico. Per lui, come per molti altri, l’idea che una figura così vicina possa aver orchestrato una truffa di tale portata è difficile da accettare.

truffa

Il caso ha generato grande clamore anche per il profilo pubblico di Tridello. Con un passato da assessore ad Azeglio e una passione per il calcio che lo ha portato a diventare presidente dell’Independiente Ivrea Woman, squadra femminile che milita in Serie C, Tridello era una figura nota e rispettata. Il suo ruolo nella comunità sportiva e sociale lo aveva reso un punto di riferimento per molti. Solo poche settimane fa, era ancora considerato una colonna portante della società calcistica eporediese, il simbolo di una passione genuina per lo sport e per il territorio.

Ora, però, quel ritratto appare profondamente incrinato. L’indagine della procura sta cercando di far luce sull’effettiva portata della truffa e sul giro d’affari costruito da Tridello. I sequestri di materiale informatico potrebbero fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto e sulle modalità con cui l’uomo avrebbe operato. La comunità intanto resta attonita. La notizia ha colpito duramente non solo per l’entità delle somme in gioco, ma soprattutto per la figura dell’indagato, considerato fino a pochi giorni fa una persona irreprensibile. A Ivrea, tra i campi di calcio e i caffè del centro, non si parla d’altro: come è possibile che nessuno si sia accorto di nulla per così tanto tempo? Un uomo che era ovunque, che partecipava attivamente alla vita sociale e sportiva, è ora al centro di uno dei casi di truffa più eclatanti degli ultimi anni.

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