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Operai contro Tavares: "Dimissioni troppo tardive, ha fatto troppi danni"

Produzione ridotta, condizioni precarie e cassa integrazione senza fine: il malcontento dei lavoratori

Operai contro Tavares

Operai contro Tavares: "Dimissioni troppo tardive, ha fatto troppi danni" (foto di repertorio)

Un clima di amarezza, ma anche di speranza, permea il cancello 16 di corso Settembrini, dove gli operai di Mirafiori commentano le dimissioni di Carlo Tavares, amministratore delegato di Stellantis. Parole dure e senza sconti arrivano da chi ha vissuto anni di difficoltà produttive e incertezza lavorativa sotto la sua gestione.

«Doveva andarsene prima», dice Enzo, 57 anni, con 38 anni di lavoro alle spalle.
«Tavares non era all’altezza di guidare Stellantis in un momento di crisi come questo. Qui sta morendo tutto. Speriamo che il futuro sia più roseo». Gli fa eco Dario Candrilli, 46 anni, che accusa: «L’errore di Tavares è stato portare il lavoro all’estero. Ha affondato questa fabbrica».

Mentre alle Presse si lavora due o tre giorni alla settimana, alle Carrozzerie la produzione è ferma almeno fino all’Epifania.
Gli operai lamentano condizioni difficili: «Lavoriamo al freddo e in mezzo alla sporcizia», denuncia Aldo, 59 anni.
«Non c’è ricambio generazionale, nessuno rimpiazza chi va in pensione, e mezzo reparto è fermo. È troppo tardi per festeggiare, noi siamo bloccati in una cassa integrazione infinita».

La rabbia cresce quando si parla della buonuscita di oltre 100 milioni di euro destinata a Tavares.
Nino, 65 anni, non si trattiene: «Come può un manager che ha portato danni all’azienda ricevere una cifra simile? Questi soldi li festeggerà con i nostri sacrifici».
L’indignazione è condivisa da molti colleghi, che chiedono maggiore giustizia e responsabilità dai vertici aziendali.

Un clima di amarezza permea il cancello 16 di corso Settembrini, dove gli operai di Mirafiori commentano le dimissioni di Carlo Tavares, amministratore delegato di Stellantis

Il confronto con Marchionne

Non manca il confronto con Sergio Marchionne, figura controversa ma rivalutata dagli operai in queste circostanze. «Parlavano tanto male di lui, ma era il meno peggio. Non avrebbe mai fatto la fusione con i francesi», commenta ancora Nino, ricevendo l’approvazione di chi lo ascolta.
Secondo molti, John Elkann si è mosso troppo tardi per cambiare la direzione della società.

Le dimissioni di Tavares non cancellano i problemi strutturali che affliggono lo stabilimento di Mirafiori.
Gli operai sperano che il nuovo management porti con sé investimenti e stabilità: «Serve un piano serio che riporti lavoro qui, non promesse che si perdono nel vento», conclude Enzo.

Tra delusione per il passato e aspettative per il futuro, resta la consapevolezza di un sistema che ha bisogno di riforme profonde per garantire il diritto al lavoro e la dignità agli operai.

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