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Settimo Torinese

Cani randagi a peso d’oro. Il vicesindaco Giancarlo Brino legge le “paginette” ma brancola nel buio

I consiglieri comunali dei Fratelli d'Italia hanno interpellato la giunta

Cattura animali randagi: il servizio costa 110 mila euro. I cittadini lo sanno?

Giancarlo Brino

Venti minuti per spiegare la rava e la fava, ma soprattutto per dare i numeri. Dal luglio 2023, l’associazione Oasi per un amico ha gestito 66 cani con microchip e 50 senza, oltre a due conigli, una carcassa di lupo, un cigno, 45 gatti e 15 sterilizzati presso una colonia felina. È quanto ha riportato, l'altra sera in consiglio comunale, il vicesindaco Giancarlo Brino durante la sua risposta a un’interpellanza presentata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia: Vincenzo Maiolino, Francesco D’Ambrosio e Giorgio Zigiotto.

"La legge regionale 34 del 1993 impone ai Comuni di istituire un servizio pubblico per la cattura e la custodia degli animali da affezione abbandonati", hanno spiegato i firmatari dell’interpellanza.

L’accordo, in vigore dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2026, prevede un costo complessivo stimato di 110.000 euro più IVA, con eventuali adeguamenti basati sui servizi effettivamente erogati.

Durante il dibattito, il consigliere Enzo Maiolino ha chiesto spiegazioni su un’integrazione di circa 13.900 euro.

Brino ha fornito una risposta, ma – a detta di molti – non si è capito un "fico secco", sarà anche un po' per la litania e la verve che ci ha messo.

Ha letto due paginette e il discorso è finito lì. Delle due l’una: o non ha mai approfondito un tema che, avendo la delega, dovrebbe conoscere meglio di chiunque altro, oppure non ci ha capito nulla neanche lui.

"Se volete possiamo affrontare l'argomento in commissione con chi se ne occupa…", ha bofonchiato Brino, lasciando i consiglieri interdetti.

Calcolatrice alla mano, i conti non tornano. Con 36.000 euro più quasi 14.000 per 50 cani – considerando che i costi per quelli con microchip sono a carico dei proprietari – la spesa sembrerebbe infatti piuttosto elevata, qualcosa come 1.000 euro a cane.

Era doverosa o no qualche spiegazione in più? Tant'è! Vedremo!

I consiglieri hanno anche richiesto al vicesindaco Brino una campagna informativa mirata,un banner sul sito del Comune, locandine da affiggere in punti strategici come ambulatori veterinari, il comando di Polizia Municipale e gli uffici comunali.

"Quando verrà attivato un piano comunicativo efficace? E quali misure verranno adottate per garantire maggiore trasparenza nella gestione del servizio e nella rendicontazione delle spese?" scrivevano i consiglieri nell'interpellanza.

"La gestione del randagismo e la tutela degli animali non possono essere trattate con superficialità. È necessario un impegno concreto e un dialogo aperto con la cittadinanza" concludevano...

Ecco appunto un impegno concreto. E che non ci si venga a dire che gli assessori dettano gli indirizzi (e non è vero, quelli li detta il consiglio) e che l'impegno è tutto in capo agli uffici, che sugli animali d'affezione si potrebbe scatenare in città una guerra di dimensioni anche maggiori di quella sul verme... 

cane

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