Cerca

Attualità

"Controluce": la storia del fotografo di Mussolini

Il docu-film di Tony Saccucci unisce immagini d’archivio e fiction per raccontare Adolfo Porry-Pastorel, il padre del fotogiornalismo italiano

"Controluce"

"Controluce": la storia del fotografo di Mussolini (immagine tratta dal docu-film presentato al Tff)

Il 42° Torino Film Festival ha accolto il nuovo docu-film di Tony Saccucci, Controluce, che esplora la vita e l’opera di Adolfo Porry-Pastorel, una figura centrale nella storia del fotogiornalismo italiano. Prodotto e distribuito da Luce Cinecittà, il film combina sapientemente immagini d’archivio con una parte fiction, dando vita a un racconto che restituisce l’umanità e l’ironia del protagonista.

Adolfo Porry-Pastorel, interpretato da Michele Eburnea, è stato uno dei primi fotoreporter italiani, noto per la sua capacità di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Nato nel 1888, fondò giovanissimo l’agenzia V.E.D.O. (Visioni Editoriali Diffuse Ovunque), introducendo un nuovo linguaggio fotografico.
Con la sua ingombrante macchina fotografica, documentò momenti cruciali della storia italiana, dalla Marcia su Roma al ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti, passando per gli scoop sul Duce.

Il "fotografo di Mussolini"

Sebbene Porry-Pastorel sia stato spesso definito il fotografo di Mussolini, questa etichetta è stata attribuita più per il suo acceso senso dell’ironia che per un effettivo legame con il regime.
Celebre un presunto scambio di battute con Mussolini stesso: "Sempre il solito fotografo", avrebbe detto il Duce; "Sempre il solito Presidente del Consiglio", avrebbe replicato Porry-Pastorel.
I suoi scatti andavano oltre la propaganda, cogliendo la realtà e l’umanità dietro il potere, in un contesto storico in cui la fotografia era spesso al servizio della costruzione di una narrazione ufficiale.

Il docu-film si distingue per l’accuratezza nella fusione tra girato contemporaneo e materiali d’archivio, rigorosamente in bianco e nero. Come spiegato da Saccucci, il lavoro di color correction ha permesso di "confondere" le immagini realizzate per il film con quelle autentiche del passato, creando una narrazione fluida e omogenea.
Abiti e posizioni dei personaggi sono stati studiati nel dettaglio per integrare le scene con il materiale d’epoca.

Sebbene Porry-Pastorel sia stato spesso definito il fotografo di Mussolini, questa etichetta è stata attribuita più per il suo acceso senso dell’ironia che per un effettivo legame con il regime

Tony Saccucci, già noto per opere come "Il pugile del Duce" e "La prima donna", torna con un progetto ambizioso che non si limita a raccontare la vita di Porry-Pastorel, ma interroga il ruolo della fotografia come mezzo di verità in un’epoca di propaganda.
Secondo Saccucci, Porry-Pastorel riuscì a sfidare i canoni del suo tempo, documentando la realtà con uno sguardo critico e ironico, una qualità che il Duce stesso potrebbe aver "tollerato" per il valore unico del fotografo.

Controluce è più di una biografia: è una riflessione sul potere delle immagini e sul ruolo di chi le realizza. Il film ci invita a riscoprire l’importanza della verità visiva in un’epoca in cui la fotografia era uno strumento politico, e a riconoscere l’eredità di Porry-Pastorel come padre del fotogiornalismo moderno.
Un’opera che mescola storia e arte, capace di riportare alla luce un’Italia lontana e incredibilmente attuale.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori